Selva di Progno è un posto praticamente sconosciuto ai più.
Oserei dire che pure nel veronese, questo piccolo comune montanaro, sia poco conosciuto o sicuramente non frequentato. E' uno di quei posticini che, se non ci fosse, per qualche motivo, un legame di cuore, non si visiterebbe di certo. Essendoci, da quando ne ho ricordo, una casettina di amici di famiglia, da quando ero piccola mi è capitato spesso di andarci. Un posto, è brutto dirlo, destinato a morire nel tempo, visto che
difficilmente i giovani decidono di rimanervi ad abitare per tutta una
vita: tante stradine, fiorite in primavera, alcuni orticelli, qualche cortile, con pollai senza grosse pretese, vecchie casette suddivise in microscopiche contrade. In una di queste contrade, in uno di questi cortili, a fianco ad una casa ormai disabitata, dopo la morte della vecchia signora che ci viveva, cresce un albero di mele.
Non le solite e belle mele, grosse e lucide a cui tutti noi siamo abituati.
A dirla tutta non saprei nemmeno dire a che qualità di mele possano essere associati i suoi frutti.
Ma in autunno, se si è fortunati, lo si può trovare carico di pomettini piccoli piccoli, un pochino stortarelli, con qualche macchia e ammaccatura, di quelli insomma che, si sa...brutti, ma di grande fascino, devono avere senz'altro un gusto unico!
Ecco che, se in un pomeriggio di mezzo autunno ti giunge improvvisamente a casa una cassettina di melette selvatiche, bottino di una semplice passeggiata tra stradine sterrate, qualcosa bisogna pur cercare di fare per valorizzarle.
Certo una torta di mele è l'ideale...ma quale delle tante verioni e ricette?
Così se dovevano essere queste mele le protagoniste, ho pensato che dovesse essere la torta di mele più "melosa" che esista, dove l'unico vezzo un velo di caramello e una quasi insignificante base di pasta, rigorosamente una neutra brisèe, avesse il solo scopo di tenere insieme i frutti e far incantare i palati con il loro semplice sapore zuccherino che si scioglie in bocca.
La mia prima tarte tatin...che probabilmente, visto l'amore, non sarà nemmeno l'ultima!
Ingredienti:
- pasta brisè (trovate la ricetta qui o per i più pigri si può usare una confezione già pronta)
- 1 kg di mele circa (da prediligere le varietà poco farinose, più sode e aromatiche)
- 150 gr di zucchero
- 80 gr di burro
- acqua
In una pentola o direttamente sul fondo della teglia da forno prescelta, caramellate lo zucchero con 80 ml di acqua fino a che risulti leggermente brunito, ma non ancora scuro. Versatelo sul fondo della teglia distribuendoci sopra le mele, sbucciate e tagliate a quarti (o a metà se molto piccole come quelle che ho usato io), facendo attenzione a tappare ogni fessura e il burro a fiocchetti. Ricoprite con una sfoglia di pasta brisè, che bucherellerete con una forchetta e rimboccherete accuratamente verso il basso lungo il bordo.
Cuocete in forno a 200° per 25/30 min.
Lasciatela riposare per pochi minuti e rovesciatela velocemente su un piatto da portata, prima che il caramello si possa indurire.
Servita ancora calda e magari accompagnata da un cucchiaio di gelato alla vaniglia dà il meglio di sè.
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