"But he who dares not grasp the thorn should never crave the rose."
(Anne Brontë)
Maggio è il mese delle rose, che hanno accompagnato le mie colazioni solitarie delle ultime settimane, mentre seduta nella pace della mia piccola terrazzina, prima che il sole fosse troppo caldo per berci un cappuccino, sentivo il loro profumo accarezzarmi anche oltre il metro di distanza sociale.
Maggio è il mese della natura che rifiorisce, a volte delle rinascite, delle partenze e ripartenze. Negli ultimi anni per me è stato il mese dei viaggi, non l'unico certo, ma sicuramente tra i periodi preferiti. I ponti primaverili nel calendario lavorativo e le prime giornate di vero bel tempo, tiepide, assolate e luminose hanno sempre aiutato.
E' pensando a molti di quei viaggi, ai loro profumi e sapori, che ho sempre riportato con me attaccati alla pelle come i ricordi, a quella stupenda energia che accompagna ogni partenza o ripartenza, a quella tremenda voglia di rivincita e rinascita e al coraggio per riuscirci, che scrivo questo post. Che a ben guardare li racchiude tutti. E chi mi conosce bene sa che, se si potesse festeggiare, non solo virtualmente, mai lo farei con un bicchiere di spumante, ma più facilmente con un biscotto, una fetta di torta, una buona marmellata...e un tè alle cinque, che magari profuma di rosa!
Una nuova ricetta di scones sfornata dalla mia Bakery londinese preferita direttamente da quella garanzia che è Justin Gellatly e un tè nero alla rosa targato Whittard. What else?
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(riadattato da M. Jones, j. Gellatly, L. Gellatly, Baking School)
Ingredienti (per 22 scones circa):
- 500 gr di farina (più per infarinare il piano)
- 4 cucchiaini di lievito in polvere (o 2 di bicarbonato + 2 di cremor tartaro come l'originale)
- 50 gr di zucchero semolato
- 1 cucchiaino di sale
- 80 gr di burro freddo
- 250 gr di latticello (io l'ho sostituito con yogurt bianco intero)
- 90 ml di latte intero
- 1 uovo (per spennellare)
- 300 gr uva passa precedentemente ammollata (facoltativa...io ne ho messa metà solo su metà impasto)
- confettura a piacere e clotted cream (o mascarpone, più facile da reperire in Italia)
In una ciotola mescolate molto bene gli ingredienti secchi: farina, lievito, zucchero e sale. Aggiungete il burro ben freddo tagliato a piccoli pezzi e lavoratelo con la punta delle dita fino a farlo assorbire dalle polveri ottenendo una consistenza sabbiosa. A questo punto mescolate latte e latticello (o latte e yogurt) e incorporate i liquidi all'interno della ciotola, lavorando con le mani quel tanto che basta a poter rovesciare l'impasto su un piano di lavoro. A questo punto non maneggiatelo molto ma lavoratelo solo fino ad ottenere un panetto compatto, copritelo e fatelo riposare 5 min.
Se si volesse farli con l'aggiunta di uvetta passa, bisognerebbe farla ammollare precedentemente (Gellatly sul suo libro consiglia di farlo con buccia e succo di arancia) e aggiungerla all'impasto prima di latticello e latte.
Preriscaldate il forno a 200°. Stendete l'impasto sul piano leggermente infarinato con uno spessore di 2 cm e tagliate gli scones con uno stampo di 6 cm circa di diametro (Gellatly consiglia il coppapasta scanalato), disponeteli su una placca rivestita di carta forno e spennellate la superficie con un uvo sbattuto. Cuocete per 10-15 min, fino a che risulteranno ben dorati.
Tradizionalmente vengono serviti all'ora del tè, con della confettura (spesso di fragole, ma non solo) e la famosa clotted cream, una densa panna cotta a bassa temperatura difficile da reperire in Italia. Il galateo vorrebbe venissero divisi in due a mano, non con il coltello, e mangiate le due metà separatamente, non farcite e richiuse a panino. Divisi invece gli anglosassoni tra chi vuole spalmata prima la confettura (in Cornovaglia) o prima la clotted cream (nel Devon)...insomma fate come preferite!
Ingredienti per il tè alle rose:
- un cucchiaino di tè Whittard English Rose per ogni tazza
Portare l'acqua a 100°C e lasciare in infusione per non più 3 min
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