E come ogni anno spetta a me apparecchiare la tavola e decidere cosa ogni ospite dovrà sorbirs...osservare gradevolmente davanti al proprio piatto come centrotavola.
Via via tutto ciò che si presenterà inizialmente ordinato e, si spera, dotato di una certa poesia, verrà soffocato da bottiglie di vino, caldi vassoi e intingoli vari, ma almeno per ora "riposa" in attesa di domani.
Ammetto di essermi decisamente contenuta quest'anno, combattuta tra milioni di belle idee raccolte ovunque in rete e una certa qual pigrizia di fondo di chi ha spremuto le ultime energie nell'affrontare qualche giorno fa la preparazione di un pandoro e due panettoni (...per un po' varrà benissimo come scusa!). Quindi ho scelto la semplicità e di rendere utile l'enorme cesta piena di pigne di ogni forma e dimensione che stazionava in cantina in attesa del "non si sa mai".
Un gusto un po' scandinavo di colori chiari, linee pulite e pochi elementi naturali.
Nella vera unica occasione annuale si tira poi fuori la posateria d'argento della zia e si mette ogni cosa al suo posto.
Compresa una vecchia e crepata tazzona da colazione di chi magari quest'anno sarà comunque nei nostri cuori. In attesa che possa essere riempita di mestolate di brodo caldo.
Come da tradizione.
Come ogni Natale.
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Che bello vedere la vecchia scodella dello zio in primo piano! È meraviglioso per me vedere ancora vive le cose che potrebbero essere finite nel secchio solo perché vecchie...
RispondiEliminaSì è proprio meraviglioso! <3
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