« Il primo bicchiere è dolce come la vita.
Il secondo è forte come l'amore.
Il terzo è amaro come la morte. »
(Proverbio Tuareg)
Era agosto di diversi anni fa quando, camminando oltre la Rambla per le stradine di Barcellona e spulciando ogni tanto le pagine di una guida già spiegazzata da diverse settimane prima, trovai una bellissima sala da tè*, diversa da tutte quelle che avevo immaginato, lunga e stretta, infilata tra la penombra degli edifici vicini, calda e silenziosa.
E' lì che, tra poltrone, sedie e tavolini tutti spaiati, servito dalle mani del bravissimo e meticoloso proprietario, bevvi il tè alla menta più buono che ad oggi abbia mai assaggiato.
Quello era freddo e servito in un grande bicchierone da cocktail riempito di verdissime foglie di menta fresca, ma laddove le temperature raggiungono altezze inimmaginabili c'è chi dai tempi dei tempi lo sorseggia caldo, schiumoso e profumato, come il miglior rimedio alla calura e alla sete.
Così anche se non mi trovo in un suk arabo, ho voluto provarlo in questa estate bollente, cercando notizie e consigli** per servirlo alla maniera marocchina.
Facendo finta di servire un tè nel deserto.
(* la sala da tè è Caj Chai, Sant Domenec del Call 12 Barrio Gotico, Barcelona)
**un'ottima e attendibile ricetta corredata da un meraviglioso racconto e ricordi libici su Miele&Ricotta di Monique)
- 1 tazza di acqua
- 1 cucchiaino di tè verde (io tè verde alla menta Whittard of Chelsea)
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- menta marocchina fresca
In una teiera versate un po' d'acqua bollente e gettatela solo per scaldarla. Versate il tè e dell'altra acqua calda, lasciate in infusione per 1 minuto, ruotate con movimenti circolari il contenuto e buttate l'acqua lasciando il tè nella teiera. Fate bollire una tazza d'acqua per ogni commensale, lo zucchero e le foglie di menta per qualche minuto, quindi versate il tutto nella teiera e lasciate in infusione 2-3 min. Fate ossigenare il tè versandolo in ogni tazza dall'alto e ributtate poi il tutto nella teiera almeno un paio di volte, fino a formare una schiumetta bianca. Servite aggiungendo dell'altra menta fresca in ogni tazza.
"Siamo forse i primi turisti che vengono qui dopo la guerra.
Zitto, Tunner! Noi non siamo turisti, siamo viaggiatori.
Oh! Che differenza c'è?
Il turista è uno che appena arriva pensa di tornare a casa, Tunner...
Mentre il viaggiatore può non tornare affatto..."
(Paul Bowles, Il tè nel deserto)
"Poiché non sappiamo quando moriremo si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile, però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio? Un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza, neanche riuscireste a concepire la vostra vita, forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna, forse venti. Eppure, tutto sembra senza limite."
(Paul Bowles, Il tè nel deserto)
Per me che la menta piace tantissimo,questo té diventa come una calamita...sono attirata da tutto quello che è alla menta, dal gelato alle saponette...figuriamoci la menta pura!!
RispondiEliminapurtroppo mi manca la menta marocchina, mi accontenterò di quella "ligure" :D. Anch'io ho bellissimi ricordi legati a una sala da tè, però ero nel nord della Francia e di marocchino/mediorientale non aveva nulla. A volte ci si trova in posti "magici" che ci rimangono impressi per tutta la vita... Ciao :D
RispondiEliminaPerfetta la menta marocchina, ma ottima anche la classica piperita (che poi si assomigliano moltissimo, visto che la marocchina dovrebbe - se non erro- essere la spicata).
EliminaI posti magici rimangono indelebili nel cuore! A presto