L'ultimo fine settimana l'ho dedicato a ritrovare la buona abitudine di sporcarmi le mani... e così ritrovare anche un po' me. Che sia affondandole in impasti di lievito e farina o in impasti creativi fatti di ceramica e nuove entusiasmanti possibilità. Negli ultimi mesi ho dedicato molto del mio tempo libero al creare con le mani, all'intrecciare e districarmi nei meandri dell'uncinetto, trovandolo spesso una attività rilassante e quasi ipnotica a tratti. Ma la conseguenza è stata il trascurare pesantemente la cucina, il mio lievito soprattutto e, in modo ancor più evidente, la ricerca della parola scritta come chiara concretizzazione dei miei pensieri. Mi sono accorta che succede ciclicamente quando sono sommersa da troppi pensieri, confusi e ingarbugliati a tal punto da faticare in modo inverosimile e trovare il bandolo della matassa, ma anche quando i pensieri risultano per la maggior parte così sereni e lievi, al limite del "banale", da non rendersi necessario forzare la scrittura, ma limitarsi a vivere la vita con leggerezza, mettendo decisamente in secondo piano le vetrine un po' superficiali a cui ci abituano i social. Quindi non ho più scritto per il blog, ho utilizzato i social molto poco e per lo più in modo passivo, ma ho vissuto e fatto cose.
Tutto sommato non è stato poi male e in alcuni momenti mi ha pure ricordato di quanto personalmente sia in grado di farne anche a meno. Certo non ho però nemmeno scattato (male!), nè impastato troppo (nuovamente male!).
Così, nostalgica dell'infornata del sabato mattina, ho provveduto. Mi erano mancati l'attesa della lievitazione e il profumo del pane che riempie casa. E quando nel pomeriggio ho finalmente spuntato un nuovo desiderio da esaudire dando forma alla mia prima tazza di ceramica ho pensato che in fondo non ci sia molta differenza tra le due cose: attraverso le mani si prova a mettere un po' di cuore nella modellazione di un impasto, che se fatta con pazienza e qualche sorriso, sicuramente regalerà qualcosa di prezioso.
(P.s.: in attesa curiosa di vedere la mia tazza terminata, ringrazio Sigrid Ceramics, la sua proprietaria che ho conosciuto, anche se non ancora di persona, grazie alla cucina e a Paolo, paziente insegnante, per il bellissimo pomeriggio tanto desiderato!)
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Ingredienti:
- 80 g lievito madre rinfrescato* (per me a pasta solida)
- 350 ml acqua a temperatura ambiente
- 400 g di farinao 1 forte (non meno di 12 g di proteine)
- 2 cucchiai di cacao amaro
- 10 gr sale
- mirtilli freschi
(*per rinfrescare il lievito madre solido: 1 parte di lievito + 1 parte di farina + 1/2 parte di acqua, far riposare coperto per 4-6 ore)
1. Fate sciogliere il lievito madre rinfrescato con 300 ml di acqua (preferibilmente dai 24° ai 30° rispetto alla temperatura dell'ambiente) e aggiungete la farina. Iniziate a impastare con movimenti rotatori dall'esterno verso l'interno (se risulta troppo morbido sarà il caso di lavorarlo direttamente dentro la ciotola, a meno che voi non siate dotati di impastatrice) fino a che comincerà a prendere corpo. Fate riposare 30 min.
2. Riprendete l'impasto, aggiungete il sale e lavoratelo così da amalgamare bene il tutto fino a ottenere un prodotto più compatto e elastico. Rovesciatelo su un piano e separatene 1/3 a cui aggiungerete il cacao e dell'ulteriore acqua fino a che raggiungerà un consistenza morbida ma non collosa. Realizzate per entrambi gli impasti il primo giro di pieghe Slap&Fold (con le mani bagnate e prendendo l'impasto da sotto, fate sbattere un lembo sul piano e ripiegatelo su sè stesso, ruotate il tutto di 90° e ripetete il movimento). Continuate a piegare fino a che l'impasto sarà più sodo e resistente. Riponeteli in ciotole separate e coprite. Fate riposare 30 min.
3. Versate nuovamente l'impasto bianco sul piano pulito e leggermente umido e allargatelo con le mani bagnate creando un rettangolo abbastanza sottile. Fate lo stesso con la parte a cacao, quindi sovrapponete il secondo al primo. Distribuite uniformemente sulla superficie i mirtilli freschi e piegate a libro verso l'interno i due lati lunghi, quindi arrotolate su sè stessa la striscia ottenuta. Raccoglietelo con una leggera pirlatura, rimettete nella ciotola e coprite nuovamente. Fate riposare per 30-45min.
4. Realizzate con mani inumidite qualche giro di pieghe direttamente nella ciotola. Fate riposare per 30 min.
5. Ripetete il passaggio 4 e fate riposare altri 30 min.
6. Ripetete il passaggio 4 e fate riposare altri 30 min.
7. Capovolgete l'impasto sul piano pulito e, questa volta, infarinato. Fatelo ruotare con una leggera pirlatura e fatelo "strisciare" piano spingendolo con due mani sul piano verso di voi, creando così una superficie esterna bella liscia. Infarinate un cestino da lievitazione e riponete l'impasto capovolto all'interno chiudendo i lembi di impasto verso l'interno per "catturare" le bolle d'aria.
Spolverate leggermente con la farina, coprite con un canovaccio e fate riposare 3 ore a temperatura ambiente o, nel mio caso, 8-12 ore in frigorifero (questo riposo in frigorifero faciliterà moltissimo la realizzazione degli intagli).
8. Preriscaldate la placca, portando il forno a 250°. Rovesciate la pagnotta delicatamente su un foglio di carta forno, spolverate leggermente la superficie con della farina e con una lametta ben affilata realizzate i tagli che preferite. Spostate con attenzione il pane con tutta la carta sulla placca e cuocete a 250° per 10 min, quindi altri 40 min abbassando a 180°.
Fate raffreddare bene su una gratella prima del taglio.
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