"Pollicino li lasciò gridare, essendo sicuro che a ogni modo sarebbero tornati a casa; perché egli, strada facendo, aveva lasciato cadere lungo la via i sassolini bianchi che s’era messi nella tasca.
“Non abbiate paura di nulla, fratelli miei”, disse loro, “il babbo e la mamma ci hanno lasciati qui soli; ma io vi riporterò a casa: venitemi dietro.”
Essi infatti lo seguirono, ed egli li riportò per la stessa strada che avevano fatta, andando al bosco..."
(C.Perrault, Pollicino)
Ultimamente, nonostante su Instagram continui a postare nuove foto, qua sul blog scrivo sempre meno. Non ho smesso di cucinare, s'intende, e la mia casa non ha certo perso il vizio di essere presa d'assalto da macchie d'impasti e spolverate di farina. Ma mi ritaglio sempre meno tempo per raccogliere le idee e provare a metterle nero su bianco, ben coordinate a una nuova ricetta magari. Mi ripeto spesso che ci sono anche decine di ricette vecchie, già pubblicate in questo spazio, che meriterebbero di vedersi "rinfrescate" con foto più dignitose e sicuramente più vicine alla me odierna. Così le novità trovano ancora meno spazio (da leggersi "tempo", ma più realisticamente "voglia").
Poi però capita che riordinando l'archivio di foto, ne ritrovi tante tenute lì per "i giorni di pioggia" e che mai hanno trovato un loro spazio ufficiale, ricette provate, alcune riuscite, altre meno, in attesa che mi decidessi come meglio parlarne. In quella sorta di wunderkammer informatica, c'erano anche loro: deliziosi biscottini tanto simili a cioccolatosi cereali da latte, che le bravissime autrici di Pancetta Bistrot chiamano simpaticamente "pois". Li avevo provati più volte, dopo un istantaneo colpo di fulmine, e poi mai più rifatti. Forse perchè mi ritrovavo ad essere troppo lenta a creare queste piccolissime polpettine e quindi poi ne centellinavo gelosamente l'utilizzo a colazione.
Ma Dicembre è arrivato inesorabile e con lui le giornate più buie. Ho acceso le prime luci natalizie e iniziato il conto alla rovescia per respirare più famiglia ed avere dei giorni di vacanza (che poi questi passino SEMPRE troppo in fretta, è un'altra storia).
Mi è venuto in mente quindi come Pollicino, insieme ai suoi fratelli, avesse pensato a ritrovare la strada per uscire dal bosco seminando dietro di sè una scia di sassolini bianchi, poi molliche di pane...ecco, se invece fossero piccoli tondi biscottini da latte, croccanti biglie al cacao da far rotolare una a una, dalle mani al forno, dal forno alla tazza, contando lentamente verso la luce come la tradizione insegna: 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre... potrei anche io ritrovare la strada di casa e pure una buona colazione al profumo di burro d'arachidi, da sgranocchiare lenta lenta.
***
(da L.R.M. Perri e S. Cimica, Pancetta Bistrot. Ricette per tutte le ore)
Ingredienti: - 70 g di farina
- 60 g di zucchero di canna integrale
- 30 g di farina di nocciole
- 25 g di burro di arachidi
- 10 g di cacao amaro
- 1 albume
Versate tutti gli ingredienti in una ciotola e impastateli insieme, formate un panetto e copritelo con della pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo una decina di minuti per far compattare l'impasto. Prendete dall'impasto piccole quantità da far rotolare tra i palmi delle mani come delle piccole polpettine grandi come delle nocciole. Distribuitele su una placca rivestita di carta da forno e cuocetele in forno (ventilato) già caldo per 180° per 8 min...forse anche meno, ma tenetele d'occhio per non bruciarle. Fate raffreddare e poi corservate in una barattolo con chiusura ermetica.
N.B. Le autrici, per una versione più morbida, consigliano di aggiungere all'impasto 1 cucchiaio di miele e una puntina di bicarbonato, tenendo in considerazione che in quel caso le palline tendono a gonfiarsi leggermente e andrebbero distanziate maggiormente in cottura.
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