venerdì 6 gennaio 2023

Galette des Rois







































"My crown is in my heart, not on my head"
(W. Shakespeare, Enrico VI, ca. 1592)


Sono diversi anni che in questo periodo mi riprometto di provare la famosa Galette des Rois, dolce tradizionale francese legato all'Epifania. E puntualmente ogni anno la valanga di galette che sommerge i social mi fa desistere. Secondo i miei calcoli avrebbe dovuto ormai essere stata decretata fuori moda e quindi essere arrivato il momento in cui la posso preparare io (costantemente in ritardo sui tempi). 
Ma sono giorni che non faccio che visualizzare foto, video e post dedicati a lei e sono quindi cosciente che la rete non sentiva la necessità dell'ennesima versione, che tra l'altro, gira e che ti rigira, è identica alle altre, perchè quando una ricetta è semplice e con pochi ingredienti, questo è il rischio. 
Si escludono gli eroici della pasta sfoglia fatta a mano, ma, non me ne vogliate, ho perso ancora una volta l'occasione di essere tra loro. Sto già facendo opera di pentimento mettendo in elenco anche questa tra le ricette da rifare quando mai mi deciderò a preparare da me anche la sfoglia. 
Tra le altre cose è una galette sfornata da una serie di sfortunati eventi che vedono, in ordine, la fretta per il poco tempo da dedicarle, una corsa al supermercato per recuperare la seconda sfoglia da accompagnare alla prima già in casa, scoperta poi essere brisè solo a crema posizionata sulla base e forno già a temperatura, agitate e confuse imprecazioni andando a elemosinare alla porta di nonna e zia una sfoglia da usare, una preghiera aramaica per velocizzare lo scongelamento di una povera sfoglia accantonata nel freezer, le seconde interiorizzate imprecazioni nell'aprire delicatamente un varco tra il doppio strato di pasta del bordo, visto che la galette era stata richiusa senza posizionare la mandorla-fève, le terze, ormai rassegnate, imprecazioni alla vulcanica fuoriuscita laterale del ripieno della galette, tanto ormai... Quindi è una galette sgonfia e brutta la mia, ma tutto considerato è già un miracolo che sia uscita così.
Allora perchè tanta ostinazione nel volerla proporre? Per potervi raccontare quantomeno la storia di questo dolce tradizionale a partire dai Saturnali romani? Dell'usanza di nasconderci all'interno un fagiolo per incoronare il "re per un giorno"? No, tutto questo lo lascio ai millemila post che mi hanno preceduta. personalmente solo perchè volevo terminare queste settimane di feste, come le ho iniziate, condividendo amore come fette di torta attorno a una tavola con la mia famiglia, ridendo e giocando con la scusa della mandorla quasi perduta per poter vincere una megagnifica corona di cartone...quella, sì, fatta rigorosamente in casa (perchè la sfoglia no, ma vuoi mettere la corona?!) Perchè volevo salutare questa parentesi familiare così come ne sono capace e raccontarvi la mia fortuna pur senza galette perfettamente gonfia e decorata. Che vale ben oltre qualsiasi corona. 

***

Ingredienti: 
  • 125 g di burro 
  • 100 g di zucchero di canna 
  • 150 g di mandorle 
  • 2 uova + 1 per lucidare
  • 1/2 bacca di vaniglia 
  • 1 cucchiaio di rum 
  • 1 pizzico di sale
  • 2 rotoli di pasta sfoglia rotonda  
Per il ripieno (crema frangipane) montate con le fruste elettriche il burro morbido con lo zucchero e quando è chiaro, aggiungete 2 uova sempre montando. Mettendo da parte 1 mandorla, tritate tutte le altre con il mixer riducendole a farina e amalgamatele al composto con i semi di mezza bacca di vaniglia, un cucchiaio di rum e un pizzico di sale. 
Aprite un rotolo di pasta sfoglia (ideali sarebbero 24 cm di diametro e se le 2 paste fossero troppo grandi potete rimpicciolirne il diametro con un coltello) e stendete la crema creando una leggera cupoletta al centro e lasciando un bordo di 3-4 cm (se preferite usare la sac à poche per la crema, utilizzate una bocchetta grande e liscia e distribuite a spirale partendo dal centro).  Spennellate leggermente il bordo con 1 uovo sbattuto, posizionate a caso nella crema la mandorla tenuta da parte (funzionerà da fève) e coprite il tutto con il secondo rotolo di pasta sfoglia, facendo aderire bene e premendo leggermente i bordi per farli attaccare tra loro. Create qualche piccolo forellino come sfiato usando uno stuzzicadenti, spennellate bene la superficie con l'uovo sbattuto usato in precedenza e incidete leggermente la superficie senza tagliarla usando una lama sottile, creando dei decori (tipici sono a raggera, ma anche a foglie ecc). 
Cuocetela in forno già caldo a 200° per 30 min, facendola raffreddare bene prima di servirla. 



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