lunedì 8 marzo 2021

Gnocchetti Mimosa con ricotta, curcuma e limone








































“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. 
Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. 
Le donne sono la colonna vertebrale delle società.”
(Rita Levi Montalcini)


Io faccio un lavoro in cui gli uomini sono la minoranza e per cui il Dizionario prevede da sempre il genere femminile. Sono professoressa, non professore.
Eppure il mio viso, la mia eterna aria da ragazzina, ha sempre fatto sì, anche alla soglia dei 40, che chi non mi conosce e mi chiede del mio lavoro, finisca con il chiedermi: "Ah insegni? Alla materna o alle elementari?". Evidentemente, essere professori nell'immaginario collettivo spetta solo alle signore âgée o...agli uomini. 
Ho passato io stessa diverso tempo a difendere delle parole che la lingua italiana non ha mai declinato al femminile, ripetendomi che in quel caso sarebbe stata una inutile forzatura che stonava al mio orecchio come qualsiasi creativo participio passato del verbo "splendere". 
Ma se quelle parole al femminile ci suonano tanto male è solo perchè nella nostra lingua non esistono, dal momento che una tradizione radicalmente maschilista per secoli non ha mai permesso alle donne di avvicinarsi a quelle professioni. Scavando in questa direzione si potrebbero via via aggiungere altre frasi, modi di dire, di pensare, fino a consolidate piccole abitudini quotidiane, che andrebbero del tutto ripensate e se serve forzatamente scardinate, per poter avvicinarci forse a una pari dignità di genere. 
Alcune sono talmente radicate da far parte del nostro bagaglio culturale prima ancora di venire al mondo, così da non farci nemmeno più caso. 
Spesso lui, che abbia o no la laurea, è "dottore", lei è "signora", "cara", "bella"...lui è Rossi, lei Maria, un lavoratore con figli è responsabile, lei un peso, lui è autorevole, lei aggressiva, lui è nervoso, lei avrà le mestruazioni, lui è un vero uomo, lei ha le palle, lui è da sposare se aiuta, lei se è una brava donnina di casa, non ci si chiede come lui sia arrivato a fare quel lavoro, ma ci si domanda lei a chi l'abbia data, se lui è single è uno sciupafemmine, lei è una zitella acida, se lui non ha figli è un uomo in carriera, lei incompleta, donna a metà, strana... Potrei andare avanti all'infinito a stilare considerazioni di questo tipo. Ma a quel punto sarei solo una inutile "femminista", che non capisce che i problemi sono altri (lo sono sempre) e che non sono certo queste cose che determinano il raggiungimento della vera parità di genere. 
Vero, ma forse un pari stipendio potrebbe passare prima da un giusto pensiero, un atteggiamento, una parola. E se non esiste è ora di inventarla.
"Signora o Signorina?"
"Professoressa, grazie!" 

Evviva le donne, tutti i giorni!!!



Ingredienti (per 2 persone):
  • 250 g di ricotta di capra (in alternativa potete usare anche quella vaccina)
  • 50-60 g di farina (qualcosa in più per lavorare l'impasto)
  • 3 cucchiai di mandorle tritate finemente
  • 1-2 cucchiai di curcuma (a seconda del colore e aroma che volete ottenere)
  • 1 limone non trattato
  • qualche foglia di salvia fresca
  • burro
  • sale e pepe
Scolate bene la ricotta e lavoratela un po' con un cucchiaio. Aggiungete poco per volta la farina, la farina di mandorle, la curcuma, la scorza grattugiata di metà limone e mescolate bene l'impasto. Con le mani leggermente infarinate prelevate delle piccole noci di impasto, corrispondenti a 1/3 di cucchiaino, e lavoratele velocemente per farne delle palline, che adagerete ben distanziati su un pezzo di carta forno leggermente infarinato anch'esso. Mentre gli gnocchetti riposeranno mettete a bollire l'acqua salata e a scaldare del burro in una padella con qualche foglia di salvia, una macinata di pepe e il succo di limone. Quando il burro sarà sciolto e le foglie di salvia rosolate, spegnete. Quando l'acqua raggiungerà il bollore buttare gli gnocchi facendoli scivolare direttamente dalla carta forno e saranno pronti appena saliranno in superficie. Scolateli e fateli insaporire nel condimento, servendoli con la restante scorza di limone grattugiata.




2 commenti:

  1. Fantastici, BRAVA Michela, per i gnocchi e per il tuo parere su di noi DONNE👍👍

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