Ci sono tantissime cose che in tutti questi anni in cui sono vissuta a Roma ho imparato ad amare, a fare in parte mie e a riderci su, con tenerezza, come quando ora nella mia testa i modi di dire romani e veronesi si mischiano in una gran caciara o bordèl (a discrezione).
Non potrei più fare a meno della cacio e pepe, di una carbonara ben fatta, di un carciofo morbido e profumato di mentuccia o un pomodoro al riso, tanto per citarne solo alcune.
Ma confesso che ancora questa cosa delle fave crude, io non la capisco.
Ci litigo ogni primavera in cui i banchi romani straripano di verdi baccelli cicciotti e in cui mi impegno a dargli ulteriori chance di conquista. Nada! Con le fave depongo le armi e ammetto d'essere una padana semplice, una polentona nel midollo: una zuppetta, una minestra, una spadellata di legumi...ma crude? Nemmeno una fetta di polenta affianco le potrebbe salvare!
Ecco, mentre il 1° Maggio romano prevede scampagnate fuori porta a trangugiare fave (crude) e pecorino, il mio prevede umidità e pioggerellina di gusto padano (che tanto di sti tempi manco fuori dalla porta di casa puoi andare), forno acceso e fave cotte. Non brontolate che il pecorino ce l'ho messo!
E voilà, il mio 1° Maggio romano in un plumcake.
Ingredienti:
- 250 gr di farina (0 o 00)
- 40 gr di pecorino grattugiato (+ un cucchiaio per finitura)
- 200 ml di latte
- 50 ml di olio di semi (o olio evo se si preferisce)
- 2 uova
- 1 bustina di lievito istantaneo
- 1 cucchiaino di sale
- 200 gr di fave sgranate e sbucciate
Sgranate le fave fresche e sbucciatele. Io ho preferito tenerle crude perchè piccole e tenere, altrimenti potete cuocerle in acqua bollente qualche minuto. In una ciotola unite gli ingredienti secchi, farina, pecorino, lievito e sale e mescolateli bene tra loro. Separatamente sbattete le uova con latte e olio fino a formare una emulsione omogenea. Versate i liquidi nella ciotola dei secchi e amalgamate mescolando bene, infine aggiungete le fave e mescolate ancora. Rivestite uno stampo da plumcake con della carta forno e versate il composto dentro. Spolverate la superficie con un cucchiaio di pecorino e cuocete in forno già caldo a 180° per 45-50 min, facendo poi la prova stecchino per verificare che anche l'interno risulti cotto. Fate raffreddare prima di estrarlo dallo stampo.
Ciao Michela, sono Leda, un'amica di tua mamma. Mio marito quasi romano del tutto, nel senso che è nato a Ficulle, in provincia di Terni ma poi ha vissuto e studiato a Roma, era un patito delle fave crude col pecorino e si lamentava perché qui a Verona non si trovavano fresche. Io invece, da polentona,le preferisco cotte e questa tua ricetta mi invoglia, complimenti. Mi piacciono tanto anche i tuoi racconti che precedono le ricette, ciao
RispondiEliminaSono felice di non essere la sola ad avere delle perplessità riguardo queste fave crude e felice che magari questa ricetta possa riappacificarti un po' con loro ahahah
EliminaLieta che ti piaccia ciò che scrivo e grazie della visita gradita!