lunedì 19 agosto 2019

Confettura di Sambuco







































"Colmo di frutti il sambuco; tranquilla era l'infanzia 
nella grotta celeste. Su percorsi sentieri, 
dove rossiccia stride ora l'erba selvatica, 
medita il calmo intrico di rami; un frusciare di foglie. (...)"
(Georg Trakl)


Questa volta è stato uno sguardo di troppo fuori dal finestrino a quei grappoli pendenti di bacche nere e la domanda è sorta spontanea: "Ma la confettura di sambuco si fa con i fiori o con le bacche?".
Detto, fatto: stessa bici, stesse forbici, stessi contenitori da riempire, "stesso posto, stesso bar"...e stessa frettolosa incoscienza nell'imbarcarsi con 32 gradi alla caccia bucolica parte second, emh terz, quart...non-so-più-a-che-numero-stiamo. (per alcune "puntate" precedenti: qui e qui)
Ha un che di grandiosamente soddisfacente, stile "Io ho fatto il fuoco!", pedalare in mezzo a decine di fresche frasche realizzando di saperne riconoscere la maggior parte e immaginando cosa poterne fare raccogliendo le loro foglie, fiori e frutti, come una sorta di druido delle foreste. 
Così in sella al mio destriero cigolante mi sono fatta avanti e indietro la solita stradina sterrata che corre lungo l'argine del fiume tra rovi, sterpaglia, polvere e umidità al 90% ho trovato e raccolto sambuco, oggetti volanti non identificati e cimici...taaante cimici, talmente tante che a un certo punto penso di essermi rassegnata all'idea di averne qualcuna a pascolare tra i capelli.
Ma tornata a casa sfatta, con la sacra sindone sulla maglietta e il solo unico desiderio di buttarmi con tutti i vestiti sotto la doccia, ho pensato che la parte dura ormai fosse andata. La solita ottimista.
Ma (perchè c'è sempre un ma) dopo aver sgranato l'impossibile, mi sono ahimè accorta a mie spese che le bacche non proprio mature non vengono a galla nella bacinella piena d'acqua come suggerito da alcune ricette in rete. Quindi ho dovuto passare al setaccio come un segugio quasi ogni singola manciata di infide bacchette umidicce tant'è che a metà del raccolto ho deciso di averne a sufficienza per soddisfare la mia curiosità.
Ma (questa avventura è piena di ma) una volta cotta la confettura...col tubo tenere i semi la rende semplicemente più rustica, perché gli stronzetti sono molto più grandi e duri e fastidiosi di quello che era stato pronosticato. Ari-passa al setaccio (non metaforico però stavolta) tuuutta la confettura. Insomma dall'infinito lavoraccio ne è uscito un vasetto scarso.
Buona, buonissima, aromatica e molto particolare. Penso che la centellinerò in attesa la propongano in qualche negozio già fatta!
Voi invece, siate più furbi e raccogliete solo sambuco scuro e maturo e in grande quantità!!!
Io ho fatto il fuoc...emh la confettura di sambuco!!!


Ingredienti:
  • 500 gr di bacche di sambuco
  • 250 gr di zucchero di canna
  • 1 limone 
Sgranate i frutti dai rametti cercando di scartare quelli verdi o meno maturi (che sono meno scuri e rossicci). Mettete le bacche in ammollo in abbondante acqua e puliteli da impurità e rametti che tenderanno a venire a galla. Scolatele e mettetele a cuocere con lo zucchero e il succo di 1 limone (2 se sono piccoli). Portate a ebollizione e fate cuocere per 30 min circa. E' a questo punto necessario passarla con un buon passaverdura che, sebbene otterrà un consistente scarto, eliminerà i moltissimi semi presenti, troppo grandi e fastidiosi a mio parere per gustare la confettura al meglio. Rimettete sul fuoco e appena riportata a bollore versatela in vasetti ben puliti e sterilizzati. Chiudete subito e capovolgete ogni vaso, rigirandoli solo a completo raffreddamento.









































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