Lo sapevate che quando a teatro una scena prevede di far finta di parlare senza emettere suono, di chiacchierare animatamente con delle altre persone senza farsi sentire, il trucco più comune è muovere solo il labiale ripetendo "RABARBARO"?
Questa cosa mi ha fatto sempre molto ridere e non ho mai davvero capito perchè proprio quella parola, tra migliaia che potevano essere scelte. Forse per la ripetizione di un suono molto simile all'onomatopeico "blaterare", ma non altrettanto finto nella versione playback o forse solo la tripla R tanto simpatica, fatto sta che questa pianta dalla strabiliante versatilità, risulta utile (l'avreste mai detto?!) pure in scena!
E la finzione le casca proprio a pennello: si finge un sedano ma è gigante, si finge verdura ma ama le torte, si finge rosso ma dentro è verde, si finge amaro ma solo nelle radici, si finge "parlato" ma senza suono...si finge estivo ma teme il caldo.
Motivo quest'ultimo per cui la sua coltivazione è tanto comune nel nord Europa, ma, ahimè, quasi totalmente assente nelle nostre latitudini.
Anche se nelle mie incuriosite ricerche in rete mi sono imbattuta in un'azienda di Lecco (ResNaturae), che pare essersi specializzata nella produzione del rabarbaro, diventato il loro cavallo di battaglia insieme a piante ornamentali e commestibili, vendendone anche online, piante da coltivare, gambi freschi, confetture e prodotti di ogni tipo. Di cui già mi sono innamorata...che ve lo dico a fare?
E sull'onda del dichiarato amore al rabarbaro che sembra perseverare immutato da un paio di anni su questo blog, vi presento l'ennesima "finzione scenica": una composta che è un po' dolce ma anche un po' piccante, zuccherina ma speziata e che sta divinamente con il salato...un chutney che è la fine del mondo!
(da Foto e Fornelli)
Ingredienti:
- 500 gr di rabarbaro al netto degli scarti
- 1 mela
- 2 cucchiai di uva passa
- ca. 75 ml di aceto di mele
- 5 cucchiai colmi di zucchero
- 1 cipolla rossa
- 3 cm di radice di zenzero
- 2 foglie di alloro
- 1 frutto di anice stellato
- 3 chiodi di garofano
- 5 semi di coriandolo
- 1 cucchiaio d’olio evo
- 1/2 peperoncino rosso
- sale
Sbucciate e tritate finemente la cipolla e fatela rosolate dolcemente in una pentola con 1 cucchiaio d'olio e lo zenzero pelato e grattugiato. Aggiungete lo zucchero, aspettate che cominci a caramellare, quindi sfumate con l'aceto. A parte lavate gli steli del rabarbaro, togliete i fili più fastidiosi e tagliatelo a pezzi. Tagliate a piccoli pezzi anche la mela e unitela con il rabarbaro e le foglie d'alloro in padella. In un mortaio riducete in polvere l'anice, i chiodi di garofano e il coriandolo e aggiungete un cucchiaino di questa polvere speziata al composto in padella, con un pizzico di sale e il peperoncino. Fate cuocere a fuoco basso per 15-20 min mescolando frequentemente, aggiungendo un po' d'acqua se serve. Versate bollente in un barattolo ben pulito e sterilizzato dopo aver tolto le foglie d'alloro e il peperoncino se intero. Fate raffreddare e conservare in frigo.
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