domenica 6 novembre 2016

Shortbread e Earl Grey Tea







































...A bright idea came into Alice's head, 
"Is that the reason so many tea-things are put out here? she asked. 
"Yes, that's it," said the Hatter with a sigh: 
"it's always tea-time, and we've no time to wash the things between whiles."
(Lewis Carroll, Alice's adventures in Wonderland)


Esattamente una settimana fa mi trovavo a Londra approfittando del lungo weekend d'Ognissanti. Ed esattamente una settimana fa, tra zucche, jelly belly e la sensazione che in vacanza sia bella qualsiasi cosa, sorseggiavo una tazza di tè a Covent Garden, circondata da chiacchiere pomeridiane, imburratori di scones e scatole di ogni tipo. 
Si avvicina una signorina sorridente e tutto ciò che segue i saluti, probabile ventaglio di scelte, il mio cervello lo cataloga come serafico bla-bla. Il sorriso si gela per un attimo, ma no problem "sorry, I don't understand...but I WANT A EARL GREY", panico risolto, risvegliato il sorriso della poverina e di lì a poco contemplo una tazza fumante. Il mio primo vero tè inglese.

Per quanto avessi davvero l'imbarazzo della scelta, non potevo che volere lui per celebrare il momento, da sempre il mio preferito, amico di colazioni e fedele compagno di tante merende.
Ho pensato così sia arrivato il momento: perchè sebbene questo blog dichiari dalla scelta del nome una certa affinità con il caffè, sebbene mi diverta a giocare tra shakerati e cappuccini, la verità è che mentre gli altri bambini bevevano latte, io crescevo intingendo filtrini nell'acqua, penso dopo anni di averenel sangue una quantità di teina imbarazzante e mi dichiaro una vera, inesauribile e instancabile amante del tè. Della serie toglietemi tutto, ma non il mio tè! 
A questo "outing" segue l'idea quindi di cominciare finalmente a parlarvi di questo incontrastato amore e di provare a farlo prendendone ogni tanto in analisi qualcuno, facendoci quattro chiacchiere su, degustandolo insieme a voi.

Iniziamo con il dire che il tè lo possiamo distinguere in varie tipologie a seconda del tipo di lavorazione e soprattutto del grado di fermentazione delle foglie. Le 3 tipologie più comuni sono il verde, il bianco e il nero.
I tè verdi, molto più usati in Oriente e i bianchi, che prendono il nome dal fatto che vengano utilizzate solo i germogli e le foglioline più giovani e chiare della pianta e per questo più pregiati e delicati, si distinguono nettamente dai neri, che provengono invece dalla decisa fermentazione e ossidazione delle stesse foglie del tè verde, ottendendo così una bevanda più ricca di teina e dal sapore più deciso e quasi "affumicato".
I tè neri sono, da sempre, i preferiti delle tavole britanniche, che ne hanno fatto quasi un emblema nazionale. Aromatizzati o meno, serviti con latte o senza, accompagnano da centinaia di anni il rito pomeridiano più famoso. Tra questa nutrita carrellata, l'Earl Grey è forse, senza sbilanciarmi, il più english tra i tè. Con foglie molto scure, intensamente aromatico con pungenti note di bergamotto leggermente amare sul fondo, si presenta, dopo l'infusione, di un carico color ambrato, quasi arancione (*). Viene spesso servito in abbinamento a tartine e scones (per la ricetta) o a degli shortbread, 

Gli shortbread sono biscotti di origine scozzese, ma diffusissimi in tutto il Regno Unito. Con una frolla poco dolce, senza uova, ma ad alto contenuto di burro (la tradizione vuole 3 parti di farina, 2 di burro e 1 di zucchero), si possono presentare in tre diverse forme: la più comune shortbread fingers, piccoli e corposi rettangolini, gli shortbread rounds, di forma rotonda e i petticoat tails, triangolini ricavati dagli spicchi di un unico grande biscotto circolare, che ricorda nel nome delizioso, a mio parere, la forma delle code vezzose delle sottovesti che si intravedevano sotto gli ottocenteschi abiti femminili.

Ore 5:00 pm, in mezzo a tutti quei tintinnare di cucchiaini e tazze fumanti ho immaginato di servirvi così il primo tè, molto classico e molto british: earl grey tea & shortbread.


Ingredienti:
per il tè
  • un cucchiaino di tè per ogni tazza
Portare l'acqua a 100°C e lasciare in infusione per 4-5 min


(* nel Earl Grey di Whittard of Chelsea sono stati aggiunti anche dei deliziosi petali di fiordaliso)





















Ingredienti:
per gli shortbread
  • 300 gr di farina
  • 200 gr di burro (io preferisco il salato)
  • 100 gr di zucchero
  • un pizzico di sale (se il burro non è salato)
  • acqua fredda q.b.
Mescolate in una terrina la farina, lo zucchero e, eventualmente, il sale. Aggiungete il burro tagliato a pezzetti e impastate bene ma non a lungo (le frolle vanno impastate in fretta per mantenere la friabilità). Se serve qualche cucchiaio di acqua fredda per ottenere un panetto meno sbricioloso. Appiattite leggermente, coprite con della pellicola e riponete in frigo per almeno 30 min. Stendete il panetto a mezzo cm in una teglia, bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta e marcate già le porzioni: rettangolini (9 x 3 cm) o spicchi se avete scelto una teglia circolare.
Cuocete per 20 min a 180°, verificate che la superficie risulti ancora chiara, solo leggermente dorata e tagliate i biscotti con l'impasto ancora tiepido, sarà più facile. Si rassoderanno raffreddandosi. Conservateli all'asciutto in una scatola.


2 commenti:

  1. Il tè è il mio fedele compagno in ufficio; non quello della macchinetta in fondo al corridoio, ovviamente, ma quello vero che mi preparo con l'acqua bollente del thermos. Earl Grey o Lady Grey? Questo è il dilemma. ...

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    Risposte
    1. Io adoro anche il Jasmine (verde) e una passione per il marocchino alla menta...no, in realtà li adoro tutti!!! ;)

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