giovedì 19 maggio 2016

Sciroppo di Sambuco







































"Solo il sambuco odorava dalle ampie antele candide fresco e mite, là entro. 
Le farfalle passavano fuggevoli; gruppi di chiocciole andavano qua e là 
strisciando tra le piante succose, lasciando le righe lucenti."
(Gabriele D'Annunzio, Il libro delle vergini)


Un paio di settimane fa Londra era invasa da colorati cespugli di fiori blu, soffici spighettine piene di polline dal penetrante profumo di miele. 
Domenica invece è stata la volta delle terrazze dell'Auditorium, tappezzate con ogni tipologia di piante, rampicanti, bulbi e aromatiche, in occasione del Festival del Verde e del Paesaggio (evento annuale che adoro e non mi faccio sfuggire!). 
Avrei voluto portare a casa con me ogni cosa, ma mi sono limitata a dei deliziosi garofanini rosa che attendono impazienti di essere piantumati trionfanti nei vasi del mio terrazzino.
Ma questo maggio ultimamente ci sta regalando un capriccioso tour riepilogativo di tutte le stagioni, e in giornate grigie e uggiose come oggi, è davvero difficile ricordarsi di essere nel bel mezzo della primavera, a meno che non si riesca a metterla in una bottiglia. 
La caccia agli ultimi fiori di sambuco della zona ancora non sfioriti, è diventata uno sciroppo dolce e un po' pungente, da diluirsi in fresche bevande frizzantine e dal profumo primaverile.


Ingredienti:
  • 10-12 fiori di sambuco
  • 4 limoni non trattati
  • 1,5 l di acqua
  • 1,5 kg di zucchero 
  • 1 cucchiaino di aceto di mele (possibile ometterlo) 
Lavate bene, ma delicatamente i fiori, togliete la parte verde dei gambi e metteteli a macerare in 1 litro e mezzo di acqua alternati ai limoni ben lavati e tagliati a fette. Lasciate riposare in un contenitore chiuso, in frigo per 36 ore.
Filtrate, schiacciando con un cucchiaio di legno i limoni, con una garza o un colino a maglie molto strette e aggiungete l'aceto di mele e lo zucchero di zucchero. Portate a ebollizione e fate cuocere per 10 min. Versate ancora bollente in bottiglie da chiudere ermeticamente e mantenere in frigo per non più di un mese.
Per una bevanda dissetante diluite in un bicchiere con dell'acqua, magari frizzante e a piacere un po' di succo di limone. Ma potete usare lo sciroppo anche per altri cocktail e preparazioni come in impasti di dolci e bagna per pan di spagna.


Rullo di tamburi...Oggi, 18 agosto 2017, il Calendario del Cibo Italiano celebra la Giornata Nazionale dei Liquori e degli Sciroppi! Così, anche se fuori tempo massimo per cogliere la bellezza di questi fiori, ho pensato di ricordare questa ricetta.
























6 commenti:

  1. Oh, finalmente posso dire che questo l'ho preparato anch'io (senza l'aceto di mele). A me non ricorda Londra né la campagna inglese ma le ferie altoatesine con vista sulle dolomiti.

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    1. Ciao Claudette
      beh sì, questo sciroppo non ha nulla a che fare con Londra direi, ma ha molto il sapore delle nostre montagne. Come lo prepari tu?

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  2. Che meraviglia di foto! :-D
    Lo sciroppo di questi fiori non l'ho mai assaggiato, ma la marmellata sì e l'adoro, letteralmente!
    purtroppo non ho personalmente questa pianta, altrimenti proverei subito! ^_^
    Un bacione,
    Ago

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    1. Ciao Agostina!!! I complimenti da te, che fai foto sempre magnifiche quasi mi commuove! Grazie infinite!!!
      La marmellata? Beh ora sono curiosa...posso trovarla sul tuo blog la ricetta?
      Nemmeno io ho la pianta, ma ti assicuro che se osservi bene sulle strade ne troverai più di quelle che pensi!
      Un abbraccio e grazie di essere passata da qua
      Spero di risentirti presto
      Michela

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  3. Non conosco il sambuco, a dire il vero sono poco ferrata con le piante in generale ma i post di questa giornata (il tuo in primis) sono ottimi spunti!! Grazie:)

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    1. Io quello che so è solo perché sono cresciuta vicino alla campagna, all'orto di mia nonna, non lontano dalla montagna e adoro piante e fiori...tanto che appena posso provo a infilare fiorellini nelle mie ricette e sperimentare erbe spontanee. Il sambuco è più diffuso di quello che pensi e a inizio primavera lo identifichi negli alberi con grappoli di fiorellini bianchi come nella mia foto. Si usano anche pastellati e fritti (trovi anche quelli qua sul blog)

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