Stamattina mi sono svegliata pensando che durante la notte il mio sogno utopistico di poter accorciare le distanze tra la capitale e la mia Verona, si fosse improvvisamente avverato trasferendo Roma nei pressi di Venezia. Per lo meno l'acqua alta era la stessa.
Dopo aver affrontato torrenti stradali, phon asciuga calzini sul lavoro, 3 ore di piedi umidi che mi hanno ricordato che la devo smettere di rimandare l'acquisto di un paio di galosce al prossimo monsone tropicale, guadato altri fiumi, sono finalmente tornata a casa.
Jeans sul termosifone e piedi sotto l'acqua calda fanno apprezzare immediatamente d'avere un tetto sopra la testa.