Tornare alle proprie tradizioni ci aiuta ogni tanto a ricordarci chi siamo.
Sembrerebbe ridicolo che un cibo possa avere tanto potere, ma succede.
A me ogni volta che mi trovo a preparare un risotto, come se fosse un rituale al quale mi sembra di dovermi attenere, con rigore.
Magari provano la stessa cosa i campani nel fare la pizza, i siciliani con i cannoli, i pugliesi le orecchiette...fatto è che non nascondo, forse esagerando, pure un pizzico di responsabilità quando verso a pugni il riso nella casseruola e inizio a farlo tostare, quando tendo l'orecchio per sentire lo sfrigolio della sfumatura con il vino, quando mescolo aggiungendo un po' per volta mestoli di brodo.
Stamattina appena sveglia ho spalancato la finestra e mi si è parata davanti una fitta nebbia a darmi il buongiorno. Mi sono stropicciata gli occhi e...nebbia qua?
Non so se dopo tanti anni io mi sia abituata a sufficienza a Roma, ma sicuramente Roma si sta un pochino abituando a me.
Aria di casa, casa nel piatto.