Edimburgo è una città di luci mutevoli, di cieli che cambiano, di panorami improvvisi.
Una città così bella da spezzare il cuore più e più volte.
Una città così bella da spezzare il cuore più e più volte.
(Alexander McCall Smith)
Quando inizi ad avere all'attivo numerosi viaggi, ti rendi conto di quanto ogni paese, finanche ogni città abbia la sua identità ben precisa, a volte fatta addirittura di determinati colori e luci, suoni e odori caratteristici.
Edimburgo è una piccola ma vivace città, dove a edifici per lo più di grigia pietra si aggiungono coloratissime cornici dei negozi e locali sottostanti, senza una rete metropolitana ma con una nutritissima mappa di pub, colline panoramiche su cui una dorata luce della sera bilancia la durezza del vento che le spazza, bellissimi giardini di case vittoriane e un saliscendi di vicoli e vicoletti svela una seconda città nascosta. Edimburgo sa di sottilissima e intermittente pioggia, odora stranamente (non mi chiedete il motivo) di riso bruciato e risuona di cornamuse negli angoli più vecchi, svolazzi di tartan, uomini in kilt e grossi gabbiani, forse i soli a ricordare una vicinanza al mare, che per il resto sembra un intervallarsi di quartieri cittadini e paesini di campagna.