Questa è una ricetta? Avrete da obiettare.
Infatti non lo è per quanto probabilmente ci sarebbe da scrivere un libro per tutte le accortezze da adottare per ottenere una caldarrosta perfetta: incidere la buccia senza intaccare la polpa perchè rimanga più morbida e umida, immergerle nell'acqua prima di cuocerle, richiuderle appena pronte per qualche minuto in un sacchetto del pane ben sigillato perchè si sbuccino con più facilità...e poi la teglia giusta, la temperatura giusta, se c'è un camino ancora meglio...e io ci aggiungo delle belle patate dolci americane (e se non le avete mai provate è un imperativo!) che in famiglia da me erano il giusto accompagnamento alle castagne e ai pomeriggi di chiacchiere e dita fuligginose.
Tutto giusto ma la verità è che questi sarebbero stati i perfetti ingredienti per oggi: San Martino, castagne e vino (che con il vento freddo portato da questa "estate" si sarebbero sposati una meraviglia!), ma per me oggi San Martino cosa poteva portare se non...un nuovo trasloco?
Vero che prima di avere una funzionante e nuova cucina ancora ho un bel po' da sistemare, vero che manco sarà del tutto nuova perché i misteri della vita m'hanno riportato ad una casa già conosciuta alcuni anni fa, però comincia oggi il mio "N"esimo san martino e visto che il mio ingrediente preferito per delle buone caldarroste sono i buoni amici...rimando solo un po'.
Aspettando di poter festeggiare insieme la nuova casetta del Macinino.
No, non è una ricetta, ma le caldarroste sono così profumate che valgono quanto un piatto elaborato. Anche in casa mia (la mia mamma era originaria del Veneto), le caldarroste che qui si chiamano burolle sono sempre state abbinate alle patate americane, bollite e passate nel forno per farle asciugare un po'...e guai ad accompagnarle con l'acqua! Vino rosso piuttosto!
RispondiEliminaBuon trasloco e spero di venirti a trovare nella nuova cucina.
Claudette