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mercoledì 31 dicembre 2014

Punch caldo mela e clementine e l'anno che verrà







































Il freddo alla fine arriva e quando meno te l'aspetti ti svegli la mattina scoprendo leggeri fiocchi bianchi cadere oltre i vetri. La neve per ora ha fatto solo una fugace comparsata ma è rimasta un'aria piuttosto pungente e un naso (il mio) che cola.
Chiudo quest'anno con un maglione a collo alto, una coperta morbida sulla poltrona e una tazza bollente tra le mani. 
Bevo, con l'aroma dello zenzero nelle narici, alla vostra e alla mia, continuando a sperare che l'anno che verrà sia migliore del precedente, ma non dimenticando mai le cose belle successe.
Mi concentro sulla tazza...e soffio un po'.

giovedì 18 dicembre 2014

Tris di biscotti in barattolo (non le solite meringhe!)







































Dopo un ansioso conto alla rovescia è arrivato il momento tanto agognato di aprire la valigia e cominciare a buttarci piegarci comodamente dentro tutto il necessario per le mie vacanze veronesi.
Solitamente detesto il momento della preparazione (forse il sentire mia madre lamentarsi per anni dei momenti prevacanzieri alla fine avrà influito?) e ogni volta penso che vorrei fare come il buon Merlino, una svolazzata di bacchetta, un "Ocheti" là un "Pocheti" quà e PUF tutto pronto! 
Ora poi che la mia casetta è diventata una sorta di nido per le feste, piena di candele, lucine, copertine calde e profumo di biscotti, una parte di me si dispiace di doverla salutare per un po'...ma me ne farò una ragione (!!!) e vedrò pure di godermi anche questo noioso e frenetico pomeriggio di organizzazione viaggio. 
A proposito di profumo di biscotti...se per caso qualcuno di voi avesse pensato che, dopo aver usato ben 6 tuorli per il panettone, gli albumi avessero fatto un'ingloriosa fine, sappiate che vi sbagliate di grosso. E no...basta meringhe! Mi ribello all'unico riciclaggio degli albumi in meringhe. Basta!!!
Così finchè la sottoscritta aprirà armadi e riempirà valigie trotterellando per casa fischiettando (la bacchetta io non ce l'ho e i fischiettii sono l'unica arma fintamente defaticante che io conosca) e ascoltando jingle natalizi giusto per entrare nel mood, a voi lascio riempire qualche bel vaso di deliziosi biscottini
Non uno, non due, ma ben tre: perfetti per smaltire albumi, perfetti per il tè...perfetti per qualche regalo natalizio home made.

giovedì 11 dicembre 2014

Panettone con uvetta e zenzero candito







































Cosa fare se ti trovi a due settimane dal Natale ad avere un lungo weekend di riposo?
Confesso che la mia prima idea era di lasciare ogni pensiero e lavoro in sospeso a casa, buttare qualcosa in valigia e partire. Il dove: totalmente indifferente. 
E vi dirò anche che stavo lì lì per farlo, tanto da sentire già l'emozione della prenotazione online. 
Che cosa sia successo dopo non ve lo sto a raccontare, perchè gli imprevisti capitano sempre, chiamateli soldi, tempi, cambi di idee...tanto poi si finisce sempre con il dire che evidentemente non era destino.
Poco male. Cosa fare se ti trovi a due settimane dal Natale ad avere un lungo weekend di riposo e non puoi partire dove vorresti?
Ovvio, ci si imbarca nel più impegnativo esperimento in cucina mai affrontato prima insieme al fidato lievito madre che giace annoiato nel frigo, un po' stanco a onor del vero di uscir fuori solo per il solito pane o la solita pizza settimanale (lui è annoiato eh, mica io, sia chiaro!) e pronto alla missione natalizia per eccellenza: il Panettone!

lunedì 8 dicembre 2014

Un Natale nella foresta incantata








































"Once upon a time 
in the middle of a thick forest..."

Nei racconti magici, tra brillanti lucine fatate, armature lucenti e succosi frutti proibiti fa sempre capolino qualche foresta lontana e misteriosa, fateci caso.
I libri ne sono talmente pieni che nelle pagine stesse mi è parso più volte di sentirne la presenza: odore umido di terra, profumo pungente di aghi, morbidi e spugnosi muschi, lo scricchiolio delle foglie secche sotto i piedi. La sensazione di trovarsi in un mondo incantato anche ad occhi chiusi.

domenica 30 novembre 2014

Cotognata e i primi pensieri natalizi nell'aria

































 





E' (quasi) dicembre. 
So che questa non è una giustificazione. 
E nemmeno il fatto che dopo aver pagato il biglietto del treno e aver comunicato la data a mia madre, un suo "così presto? che bello!" mi ha fatto realizzare che infondo non passerò molti giorni nella mia casa romana per godermi albero, luci e cotillons, quanto basta da annoiarmene.
Beh sì forse questa è una scusa valida!
Comunque io alla faccia dei 23 gradi esterni ho voglia di lucine e spirito natalizio.
Certo eh, le luci posizionate e accese davanti alla gelateria del quartiere che era fine ottobre, mi sembrano un po' troppo. Ma c'è chi qua nella capitale mi rimprovererebbe dicendomi che da tradizione si aspetta l'8 per addobbare casa.
Ma che ci posso fare...il Natale quando arriva arriva e poi bisognerà pure aver il tempo di pensare ai regali!
Perchè intendiamoci...mica andrete per negozi a spendere soldi in cose inutili, quando con dovuta calma e molto amore potreste realizzare stupendi pensierini con le vostre mani, no?!?
Quindi bando alle ciance che qua ho giusto pronto il primo goloso suggerimento da imbarattolare. 
Le ultime mele cotogne ancora le trovate, il tempo di asciugatura non s'accorcia se voi state lì a guardare, un barattolo ermetico e ben sterilizzato, fiocchetto e via. 
Per quanto riguarda l'amore ci penserete voi ad unirlo agli ingredienti, tra il limone e lo zucchero.
Quanto a me me ne fregherò totalmente della tradizione, della temperatura esterna e di qualsiasi altra circostanza avversa. 
Ora vi lascio, giusto all'ora del tè, che, parola mia, prima di sera la mia casetta vedrà un alberello luccicante in più!

lunedì 24 novembre 2014

Ciambelline al vino



"I fiori avevano un cuore d'un nero vellutato, bordato d'oro, 
i gambi erano spessi e ruvidi, le foglie simili a piccoli arti. 
Non era possibile spuntare fiori come quelli con un paio di forbici..."
(A. Goodman, La collezionista di ricette)


Esistono persone-rose e persone-margherite. Evidentemente io sono una persona-margherita.
Quindi è facilmente comprensibile come, per quanto mi diverta a sperimentare e magari mettermi alla prova con preparazioni più elaborate e accostamenti particolari, poi la mia scelta cada sempre lì.
Penso di aver addentato la mia prima ciambellina al vino, che parrebbe tipica della Ciociaria, ma probabilmente di una buona parte del centro Italia, più di 10 anni fa in una ridente località montana abruzzese.

domenica 16 novembre 2014

Gnocchi di zucca con taleggio e noci

Domenica piovosa che non mi sembra una novità. 
D'altra parte si sa, come la febbre, se deve venir la pioggia, perchè farlo in una giornata lavorativa quando può meravigliosamente incupirne una festiva?
Quali giornate migliori però per mettersi ai fornelli senza temere di perdere bellissime gite fuori porta o passeggiate sotto il sole? Ognuno trova consolazione come può e la mia, si sa, è trovarmi impelagata fino al gomito destro in un impasto appiccicoso di polpa di zucca, mentre cerco di preservare la mia già martoriata mano sinistra, che ieri ho pensato bene di ustionarmi con una deliziosa colata di minestrone lavico.

sabato 8 novembre 2014

Risotto del bosco con porcini e mirtilli







































Profumo di muschio e sentore terroso, gusto dolce e lievemente acidulo, fresco e caldo insieme e i colori del sottobosco. 
Scovato in rete è stato amore a prima vista, ma quasi scontato visto che ho dichiaratamente un debole per la frutta nei piatti salati, e gustato fino all'ultimo boccone.
In questa giornata fatta di casa e di cucina manca solo il fuoco di qualche candela e una bella coperta, ma non tarderanno a comparire.
E voi siete in tempo per la cena. Che fate, non provate?

giovedì 6 novembre 2014

Il Cappuccino







































Tardo pomeriggio di metà settimana.
Particolarmente stanca e pigra, tergiverso rotolandomi sul divano, cercando, non si sa dove e come, la forza di alzarmi, raggiungere il portatile che mi occhieggia dal tavolo e darmi da fare nella mia parte di lavoro casalingo. 
Improvvisamente cinguetta il cellulare. Una collega mi informa che un'ordinanza comunale per allarme meteo ci impone di rintanarci in casa l'indomani.
Penso di avere davvero dei poteri a me sconosciuti...non c'è altra spiegazione! 
E la tragica ipotesi di dovermi barricare in casa a data da destinarsi, attendendo una sorta di diluvio universale, senza essere dotata di arca come il buon Noè, svanisce come d'incanto al sopravvento di un'immagine clamorosamente dolce e confortante: un morbido letto e delle calde coperte.
La sveglia non è suonata, gli occhi li ho aperti per ben altre necessità (salvo poi ritornare fisicamente all'immagine di cui sopra) e quando è stato il momento fatidico in cui il mio corpo ha deciso di esser sufficientemente e verognosamente riposato, mi sono alzata.

mercoledì 5 novembre 2014

Tartufini cocco e cacao







































Strano come la mente di ciascuno di noi scelga di selezionare i ricordi da imprimere maggiormente nella mente in modo totalmente diverso. Tanto che, quelle che nonna ricorda vagamente di aver sperimentato giusto una o due volte, forse molti anni fa, nella mia mente da bambina sono diventate le più cioccolatose palline al cocco mai mangiate e la distesa dei "perversi bonbon" da impanare tra profumate e bianche scagliette sui piani della vecchia cucina, poteva giusto gareggiare con quella degli gnocchi o poco altro.

lunedì 3 novembre 2014

Vellutata di zucca e gorgonzola







































Canotte, T-shirt, sandali e la più calorosa ottobrata romana che riesca a ricordare. Autunno trasformato in estate, dopo un'estate con gravi problemi d'identità. 
Poi un giorno, improvvisamente, il suono della sveglia, bruma mattutina, aria fredda e pungente. Armadi ribaltati, giacchetti da ritrovare e canotte, stavolta nella loro versione under. 
Ora legale addio, giornate più bige, corte e buie. Toh! Addio "finta estate", è stato bello, ma sappiamo entrambi che le cose belle prima o poi finiscono.
...ok, ce la posso fare!... ...
Una zucca. Arancione autunno, bellissima, lei e la lampada da tavolo lì a guardarmi e sorridermi. Zuppe, zuppette, creme, vellutate e cucchiai. Dolce, salato, croccante e un po' avvolgente. Coperta sul divano e tazza di tè a fianco del pc.
...ora va meglio!

(p.s.: se già state scavando le vostre zucche d'Ognissanti, qualche altra idea: vellutata di porri, confettura di zucca e zenzero, semi di zucca tostati e la più classica pumpkin pie)

giovedì 30 ottobre 2014

Le dita di Strega

"...La Perfida Strega emise un urlo di paura 
e poi sotto gli occhi di Dorothy cominciò a rimpicciolirsi e a barcollare.
"Guarda cos'hai fatto!" gridava, "Non lo sapevi che l'acqua mi avrebbe distrutta? 
Fra un minuto sarò tutta sciolta! Guarda, ecco, è finita!".
 E con queste ultime parole la Strega colò a terra, 
trasformata in una massa marrone senza forma che si sparse sul pavimento." 
(Il Meraviglioso Mago di Oz)

Non sono filo-americana nè filo-nessun'altra cosa, ma mi filo solo ciò che piace a me!
Poco mi interessa che non faccia parte della nostra tradizione e nemmeno che sia una festa importata solo a fini commerciali (pensando a San Nicola vestito di rosso-Coca Cola invito chiunque a chiedersi quale festa ormai non lo sia!)...ma io cresciuta tra fiabe, racconti e tante storie, immersa tra immagini, colori e i tanti vestiti che uscivano quasi per magia dalla macchina da cucire di mia nonna...adoro tutto ciò che mi riporta ad un "c'era una volta" e ad una atmosfera incantata, tutto ciò che mi dà una scusa per giocare con la fantasia e tramutare il mio piccolo mondo in ciò che normalmente non è, me compresa.
Questo è tutto ciò che ho da dire a riguardo.
A questo punto, dopo che con questo mi sarò giocata una buona parte di voi, mi rivolgerò alla parte nerd più convinta, i filo-americani, gli ossessionati dei party a tema...o più semplicementi a quelli un po' matti come la sottoscritta: Voi, miei prodi, sappiate che siete giusto in tempo per una bella infornata di macabre, ossute, ma dolcissime dita di strega. Allieterete grandi e piccini, i "Dolcetto o Scherzetto" dell'ultima ora...e vi assicuro pure quelli " Halloween?!? Io mai!" che, pur storcendo il naso, appena aprirete il forno, una "smozzicatina" ad un dito gliela darebbero volentieri!!!
(p.s.: io domani li puccio nel tè!)

lunedì 13 ottobre 2014

Cocktail d'autunno melagrana e pompelmo al profumo di zenzero







































"Pies para que los quiero, si tengo alas pa’ volar"
Frida Kahlo
 
Non so cosa mi renda tanto fastidioso questo giorno da pochi anni a questa parte e, per una che si sentiva vecchia da teenager e teenager ora, non sono gli anni che passano. Quelli passano per tutti!
Probabilmente un po' l'idea che dovrebbe a tutti i costi essere un giorno speciale e invece, molto amaramente, mi ritrovo a preparare io torte e dolcetti per i compleanni degli altri...e sempre io al compleanno mio! Ma dopo essermi ribellata tanto all'idea che il mesto giorno arrivasse, quello comunque è arrivato. 
E poco è valsa l'idea di poter far finta di nulla e sperare che nessun altro se ne accorgesse, visto che a metà pomeriggio tra fb e messaggi vari gli auguri avevano ormai oltrepassato l'ottantina. 
Così ho scelto una seconda strada. Tutta mia.
Oggi brindo!
Brindo a tutti gli auguri ricevuti e che riceverò, a chi mi vuole bene e a chi me ne vorrà.
Brindo agli amici che si sono ricordati di me e a quelli più smemorati, dal momento che io spesso sono come loro. Brindo al potere dei social che (meno male!) ti fa ricordare le date e la facilità con cui ti fa arrivare messaggi da ogni parte del mondo, anche dalle persone che più ti stanno lontane.
Brindo alla mia famiglia, al modo in cui, anche silenziosamente, nonostante la distanza, riesce ad amarmi ogni giorno...perchè all'amore, quello vero, non servono parole.
Ma più di ogni altra cosa brindo a me.
Oggi brindo al raddoppiamento del 3 all'anagrafe e al divertimento che provo nel vantarmi della mia età davanti a persone che me ne danno sempre meno (mi chiedo quanto durerà questa pacchia!)
Brindo alla persona che sono stata e a quella che sono diventata. Brindo alla mia forza e alla mia tenacia, brindo alle mie capacità, alla mia grande voglia di fare e alla mia proverbiale pigrizia che, secondo me, non esiste più, travolta dall'entusiasmo. Brindo alle cose che faccio per passione e a quelle in cui la passione ho dovuto inventarmela, al fatto che ad abbandoni e dolori abbia risposto sorridendo di più e che in tanti cambiamenti abbia sempre e comunque ritrovato una strada. 
Brindo perchè mi guardo allo specchio e mi trovo più bella oggi di quanto non lo sia mai stata.
Oggi quindi brindo a me in una giornata qualsiasi, ma che qualsiasi non è.

venerdì 3 ottobre 2014

Torta Russa e la seconda candelina







































Non fatevi trarre in inganno dal nome perché questo è un dolce tipico veronese.
Ebbene sì,  non esiste una pasticceria del centro che non abbia esposta in bella vista questa torta, non di grande bellezza intendiamoci, ma che i miei concittadini sanno come non si possa non amare per il felicissimo matrimonio tra un friabile e burroso guscio e un ripieno soffice e profumato di mandorle e amaretti.
A ennesima riprova che le cose migliori non necessariamente si impomatano di creme e zuccheri colorati, di glasse luccicanti e colate di sciroppi, ma il più delle volte si nascondono dove meno te l'aspetti, in croste insignificanti e superfici stortignacole.
Quasi non ci credo che questo piccolo blog sia arrivato a spegnere la seconda candelina e nemmeno d'essere ancora qua a scrivere parole che pensavo, in tutta sincerità, avrei esaurito mestamente dopo pochi mesi. Certo non sono sempre presente quanto vorrei e mi accorgo come alcuni periodi siano stati decisamente più "pigri" rispetto le iniziali cariche partenze, ma il mio viaggio sembra continuare.
Vista l'occasione avrei forse potuto presentarvi ricette più laboriose (?!?), ma ho pensato fosse bello ricordare oggi le mie origini, perchè per quanto un viaggio sia lungo penso sia sempre importante tenere a mente quale sia la partenza. Così che qualunque sia il percorso fatto o quello che si farà si abbia sempre un posto sicuro a cui tornare.
Tanti auguri piccolo "macinino"!

mercoledì 1 ottobre 2014

Flognarde di prugne (ma non era un Clafoutis?)







































Il clafoutis, quello vero, originale, con le ciliegie, ve l'avevo già presentato. 
E' un dolce francese, diffusosi dalla zona di Limousin e che tradizione vuole fosse preparato con le ciliegie selvatiche, tenute intere con tanto di nocciolo, per essere un tipico pasto dei contadini che lo portavano in saccoccia per poterlo gustare durante le dure giornate di lavoro.
Facile pensare che se è davvero una tradizione contadina, preveda certamente l'uso di frutta di stagione...e quando non ci sono più ciliegie? pesche, mele, uva...ma allora il nome cambia e diventa "flognarde".
Sarà l'arrivo a Roma del mio papà, che al terzo anno di pellegrinaggio sta concludendo la Via Francigena, portandomi forse nella capitale una leggera idea di Francia (e probabilmente un bel po' di polvere sotto le suole), sarà che nonostante il caldo, le giornate si accorciano e anche se a malincuore dovrò salutare pure le ultime prugne, ma corro ai ripari e ve lo propongo bello tiepidino, in tutta la sua bontà. 
Penso potrebbe fare la sua figura anche nella saccoccia dei pellegrini!

lunedì 22 settembre 2014

Pomodori al riso con patate







































Ricetta apparentemente semplice, se non si considerano le variabili dettate dai pomodori, dal ristagno di troppa acqua, dal fatto che una volta ogni due (ma questo è perchè decisamente mi manca la pratica decennale) il pomodoro cederà e perderà qualsiasi forma rispettabile, ecc. 
Ricetta di quelle tipicamente casalinghe, ma che dalle mie parti, su al nord, non sanno manco cosa sia. Ricetta che fu uno dei primi, prepotenti, grandi amori, verso la città di Roma, ancor prima di venirci ad abitare. 
Ricetta passatami da generazioni di donne romane piene d'amore verso la loro famiglia e i loro ospiti, intrisa di una genuinità e di una semplicità di sapori, che spero ogni volta che mi trovo a farli di non aver alterato, con quel brutto vizio che ho di cambiare qualche aroma, giusto un po' di quello, un po' meno di quell'altro... Ricetta che è stata, in molti anni romani, la mia unica, vera e sentita risposta alla domanda affettuosa: "Cosa vuoi alla cena per il tuo compleanno?". 
Poco importa se avrei potuto scegliere tra mille manicaretti. Poco importa se un pomodoro al riso non è certo quel che ti aspetti da una cena in pompa magna. Poco importa se il mio compleanno è in ottobre e che, certo, i pomodori non sarebbero propriamente un cibo autunnale... Io li amo!
E visto che l'autunno non è ancora iniziato, ma anzi, dopo un'estate pazzerella, questo settembre, almeno qua a Roma, ci sta regalando più caldo e sole di un qualsiasi agosto e che comunque io pomodori così belli e rossi non li ho visti per niente fino ad una settimana fa, vi...anzi MI faccio questo regalo. 
Pensando che ci starebbero proprio bene mangiati sotto l'ombrellone spaparanzati al mare (è 'na fissa la mia perdonate!!!), ma vanno benissimo anche senza ombrellone e mare!

lunedì 1 settembre 2014

Latte (di mandorla) e Menta







































Quando finiscono le ferie estive la tiritera solitamente è sempre la stessa: queste vacanze sono volate!
Mai però così come quest'anno per me. Sarà stato il tempo orrendo che ha occupato la maggior parte degli ultimi due mesi, sarà stato non aver programmato nessun viaggetto pur avendone tanto bisogno, sarà l'aver del tutto sottovalutato che il procrastinare, pensando d'aver un sacco di tempo ancora davanti, non paga mai.
E' arrivato il temibile settembre e con lui il dovere lavorativo. E' arrivato il mio vero primo giorno dell'anno e tutte le ansie, paure, pigrizie e fastidi tutti insieme.
Eppure è un mese sempre così strano per me che effettivamente potrei sperare di ritrovarci ancora molto.
Ancora un pezzo d'estate, che, visto il meteo vacanziero, ci meriteremmo tutti. Ancora luce prima d'un duro vero letargo invernale. Ancora un mese per fingere di togliermi un'unità anagrafica. 
E poi la forza per rimboccarsi le maniche, progettare belle cose e pianificare cambiamenti, che forse arriveranno o forse no, come i sognati viaggi, ma che certo se non si comincia ad andare verso loro, quelli non muoveranno muscolo.
Così brindo a questo mese perchè impari pian piano a comportarsi bene con me, brindo al sole che cercherò di tenere nel cuore sebbene fuori possa diluviare come oggi, brindo all'amore dei miei genitori che proprio in questo giorno aggiungono l'unità laddove io la tolgo.
Lo faccio con un classico abbinamento di sempre, ma con una riscoperta passione per il latte di mandorla, una delle poche certezze di questa mia strana estate.
Un matrimonio perfetto: mandorla per mamma e menta per papà!

lunedì 25 agosto 2014

Spiedini di insalata greca con tzatziki







































Perchè diamine io abbia deciso di tornare a Roma a metà agosto, dopo più di una settimana sono ancora qua a domandarmelo! Deserta e dormiente in ogni suo angolo, ha un che di fantascientifico e sicuramente meraviglioso...ma anche un pelino malinconico, quando ci si rende conto che pure i soliti amici di bisbocce hanno preferito passare le ultime settimane di ferie davanti a mari azzurri e posti nuovi da visitare.
Chissà a che pensavo... E' che quest'estate mi sono ritrovata la "fregola del viaggiatore disorganizzato": mi sento insofferente per più di un po' di tempo nello stesso posto e pervasa dal sacro fuoco della partenza, progetto viaggi e sogno luoghi...nel mentre (ironia della sorte) staziono come una balena spiaggiata su una spiaggia arida.
Vabbè poco male e fiduciosa che arriverà al più presto il mio "riscatto" cerco di godermi ciò che di bello porta questo deserto. Passeggio lenta tra le strade del centro alla sera, ascolto il rumore dei miei passi sul selciato, spio i soffitti di legno oltre le finestre illuminate e ancora aperte all'estate. In questo peregrinare, io e un mio amico (uno dei pochi che si ritrova a lavorare nelle settimane a cavallo di ferragosto) abbiamo scandagliato i pochi locali rimasti aperti, ci siamo beati della pace da scampato sovraffollamento, acculturali su birre, spume e quant'altro e stuzzicato cose più o meno appetitose seduti direttamente al bancone. 
E visto che anche le olive sembra siano andate in ferie, al loro posto è comparsa una salsina home made: "yogurt e cetriolo", ci incalza il barista sorridente e soddisfatto..."perchè pure i fratelli aglio e olio se la son data?", penso io..."mmmhhh...sì insieme al sale!". Pazienza, chiuderò gli occhi e immaginerò possa essere la versione very light d'un vero tzatziki, su un vecchio piatto di ceramica insieme a succose olive, il rumore delle onde, un profondo e blu mare greco e...Ok basta!!!
A me la voglia dell'originale però m'è rimasta e visto che in Grecia non ci sono mai stata (messa in lista comunque eh!) prendo la palla al balzo e decido di cimentarmici. Tanto che sarà mai?
Ecco...la valanga delle versioni e variazioni sul tema si spreca sul web: più o meno aglio, aneto o menta, limone o aceto. Unica certezza? Yogurt e cetriolo (e vedi che il barista forse aveva ragione?!?)
Così leggo, pondero, medio e aggiungo le mie preferenze. 
E sul mio terrazzino è quasi comparso il mare.

mercoledì 20 agosto 2014

Finto gelato di banane e more







































Circa un mesetto fa una cara amica ed io ci siamo riviste dopo alcuni mesi, non solo per salutarci e riabbracciarci ma anche per qualche consiglio da blogger a blogger.
O meglio, lei mi annuncia che finalmente ne ha avviato uno, dopo parecchio tempo in cui ci pensava e rimuginava. Piccolo desiderio nel cassetto (probabilmente non il blog, ma la possibilità di poter estendere l'amore per il suo lavoro), che ha finalmente deciso di aprire. Così la serata è passata tra chiacchiere e consigli, mentre i suoi bimbi dormivano, e racconti del suo lavoro, dei suoi progetti e dei suoi sogni.
E' così bello riuscire a scorgere quella luce negli occhi che solo un sogno svelato regala a chi ascolta. Ancora più bello è capire che il sognatore ha iniziato a veleggiare...non serve arrivare, visto che nel viaggio le rotte possono spesso cambiare (è il bello dei viaggi), ma avere il coraggio di salire in barca.
Lei fa la farmacista e si interessa da anni di fitoterapia e di come ci si possa curare con le piante, con elementi naturali, anche con una buona e sana alimentazione, perchè no! A una mia richiesta ha voluto rispondere in uno dei suoi post, invitandomi, in qualità di amante della cucina, a proporre una ricetta che utilizzasse degli alimenti da lei consigliati. Nel mio peregrinare in rete in cerca di ricette di gelati, data la stagione estiva, mi ero decisa a sperimentarne una stranissima che pare spopolare tra i blog, ma che ho amato nella versione di Kitty's Kitchen...in cucina di mia madre trionfavano banane inutilizzate. Così assurda, così maledettamente facile e "povera", ma ricca di salute e colore: niente zucchero, uova, latte...solo frutta! Diciamolo: non è un gelato! Ma chiunque ormai ha un amico a dieta o con qualche fastidiosa intolleranza. Quindi dopo il tripudio del latte e degli zuccheri (qui e qui), era doveroso postare anche questo.
Strani i casi della vita...A volte ci presenta il conto senza che non ce ne accorgiamo, altre invece, se siamo attenti per i motivi più disparati, fiutiamo connessioni particolari, curiose energie, coincidenze quasi magiche.
Forse i nostri ritmi di vita e i pensieri negativi intossicano, come una nube di smog, la possibilità di accorgersi o, nel migliore dei casi, quando ci si accorge si finisce tutto soffocandolo in una gran risata ironica.
Ho deciso di far di tutto per non ridere più, ma sorridere e vedere altro in queste coincidenze. 
Se non altro tanta bellezza. 
Come una lettera che arriva al mittente quando ne ha più bisogno.
Come un "gelato" senza latte dedicato ad una mamma che (guarda caso!) ha una bimba allergica al lattosio.
A te.
(Ps: il blog in questione si chiama Il Papavero Rosso)

domenica 17 agosto 2014

Gelato alla menta bianca e liquirizia







































Preferisco essere una che rimugina indecisa davanti al menù piuttosto che una da "il solito Bill". 
Una che ha bisogno di leggere tutta la lista delle pizze prima di ordinare, che una da Margherita sempre e comunque.
Penso che in fondo sia anche un modo di vedere la vita, sebbene non sempre sia possibile ed ognuno di noi, me compresa, abbia degli scogli insormontabili o magari su cui deve ancora lavorare.
Questo per inneggiare alla curiosità e al superamento dei pregiudizi. E a non tirarsi indietro se davanti al bancone dei gelati si legge "gelato al basilico e miele", perchè potreste innamorarvene come è successo a me.
Dopo questa premessa tuttavia il mio post diverge, perchè sperimentare va benissimo, ma il punto di partenza è avere coscenza dei propri gusti, come tutti i viaggi del mondo a volte sembrano tanto belli proprio se si ha una casa da cui partire e a cui far ritorno.
Sarò stata leggermente incanalata dalle preferenze di mio padre a riguardo, ma davanti al banco dei gelati per me "casa" costituisce menta e liquirizia (non so nemmeno se da piccola ho passato la fase fragola e cioccolato boh...).
Dopo aver trovato grandioso l'esperimento senza gelatiera al gusto caffè, non potevo quindi non provare questi. La base è la medesima...giocate gente! E sperimentate, curiosate, viaggiate...

venerdì 15 agosto 2014

Gelato al caffè







































"Il tempo è come le donne..." si dice dalle mie parti. E questa estate volitiva e capricciosa non ha ancora finito di infastidire. Nonostante tutto il caldo è arrivato e con lui il momento di far funzionare più il freezer di quanto non funzioni il forno tutto il resto dell'anno (in realtà è una bugia bell'e buona perchè il mio forno supera le scuse stagionali).
Comunque è ormai abbastanza chiaro che non sono dotata di una gelatiera, ma visto che non potrei fare a meno del gelato, quest'anno ho deciso di sperimentare metodi casalinghi alternativi.
Inutile dire che spulciando sul web non ho resistito alla semplicità di questa versione di Nigella Lawson, che vi propongo leggermente modificata. E' stato amore al primo cucchiaino...
Poteva non essere al caffè?
(P.s.: a breve altre dolci versioni)

domenica 10 agosto 2014

Ghiaccioli al mojito







































"Domenica d'agosto, che caldo fa
la spiaggia e' un girarrosto, non servira'
bere una bibita, se in fondo all'anima,
sogno l'oceano...splassssh"

Ci siamo tanto lamentati per aver passato due mesi di acquazzoni e piogge monsoniche, quando avrebbe dovuto scoppiare l'estate, che ora che il caldo si fa sentire abbiamo perso ogni diritto di lamentela e "sbuffo".
Però...uff che caldo...
E pensare che esattamente un anno fa come oggi mi trovavo a Los Angeles e iniziavo le mie vacanze statunitensi (e questo mi ricorda non solo che è già passato incredibilmente un anno, ma che dopo un anno ancora non ho finito di sistemare le centinaia di foto scattate su e giù per la costa ovest!!! emh emh...).
Certo che là il caldo non mancava proprio! Però si sa che quando si ha il cu...il privilegio di starsene in vacanza in terra straniera, va bene tutto, pure i +50 gradi nel mezzo della Death Valley e comunque anche il caldo sembra diverso...come il caffè.
Oggi invece è la tipica domenica d'agosto calda, pigra e un filino appiccisosa. No problema: dopo aver sperimentato ghiaccioli e stecchi casalinghi vari l'estate scorsa, la proposta odierna è decisamente rinfrescante. Gli amanti dei cocktail e della vita mondana staranno già saltando di gioia, ma pure io, da astemia incallita come sono, confesso una certa affinità elettiva con il mojito: sarà per la menta che adoro alla follia o per quell'aria sempre vacanziera a cui rimanda (o per essermi tanto allenata un'estate a consumarne una piantagione intera solo per dar fastidio al mio ex che l'aveva piantata con tanto amore, chissà!).
Fatto è che sia in versione originale sia analcolica (ebbene sì ho ceduto!!!) ve ne innamorerete.
Non vi rimane che ghiacciare e gustare beatamente in poltrona, sognando i Caraibi. Ahi Na Ma!

giovedì 24 luglio 2014

Torta farcita al limone e frutti blu







































"Quali sono i posti e le cose assolutamente da non perdere in un giro a Roma di 4 giorni?"
Questo è stato l'esordio della serata in compagnia di un'amica di mia madre, venuta a bersi un caffè, fare quattro chiacchiere e chiedere consiglio, approfittando del fatto di trovarmi a Verona,  prima di partire per una mini vacanza nella capitale.
Devo dire la verità: in tanti anni che vivo a Roma, solo negli ultimi mi sono davvero goduta la città, l'ho fatta un pizzico mia, l'ho materialmente misurata a suon di passi e sguardi curiosi, sono stata accompagnata con tanto amore nei suoi angoli, da chi prima e più di me l'ha amata. 
Me ne rendo conto veramente solo in momenti come questi, in cui non rimango certo senza argomenti, ho risposte pronte, idee e consigli.
Progettando quindi itinerari quotidiani su mappe e cartine, che mano a mano mia madre estrae da librerie e cassetti vari, i percorsi diventano sempre più specifici e punteggiati di accurate soste dedicate al ristoro e alla "pappatoria"... Tra un caffè e un panino, un carciofo e una pizza, finisco su un proficuo scambio di consigli mangerecci, vista la passione di lei per il cake design, utilissima a me in previsione del compito autoassegnatami per il compleanno di un amico: "ho pensato di regalarti la torta!"

venerdì 11 luglio 2014

Ciliegie sotto zucchero







































"Nooo che belleee!!!" un misto di desiderio e frivolo stupore da dietro una piccola vetrina e una cliente sobbalza richiamata all'ordine dalla mia compagna di passeggiata, mentre si prova un meraviglioso paio di tacchi.
Non amo fare shopping. Questo è un sicuro dato di fatto. E la cosa si complica quando si parla di scarpe.
Eppure ogni tanto succede che io resti rapita guardando una vetrina. Una forma, un colore...questa volta era un bellissimo tono di azzurro, una sfumatura marina con un simpatico design vintage.
Non ricordo precisamente se i nostri visi abbiano mantenuto la decorosa distanza adatta ad impedire alla bava di colare sul vetro...ma presumo la dignità se la sia data a gambe alle smorfie d'accompagnamento all'invito: "Signora...le compri, le compri!!! Assolutamente quelle!!!!!!".
Inevitabile. Il tempo di una sosta caffè e al ritorno erano già mie (oltre che della signora)!
Per una eterna indecisa e non amante dello shopping il tempo è tiranno. Anche avere i piedi lunghi ma estremamente magri lo è, soprattutto su un paio di tacchi alti.
Così il giorno dopo le comode e ammaliatrici 39 hanno fatto dietro front a favore di più dignitose 38.
Poco male. Prima di avviarmi allo scambio mi sono ricordata d'un'altra cosetta e ho fatto sosta alla libreria. Ed eccolo là..."Scusi signora! Avete il libro di Gaia Giordani?" (http://www.baldinicastoldi.it/libri/proprio-scema/). Giuro di aver sentito il primo moto d'orgoglio e non so cosa m'abbia trattenuto dall'aggiungere: "...sa è amica mia, ex compagna di liceo, ex coinquilina...blablabla..."...ecco sì, probabilmente è stata l'idea d'aver già lasciato la dignità alla vetrina delle scarpe!
Allora tronfia dell'acquisto, rincuorata dalle 38, mi avvio nel caffè lì vicino. Scelgo il divanetto più appartato e attendo.

lunedì 7 luglio 2014

Peperoni ripieni







































"Cosa preparo per cena?"
Negli anni, sarà un caso, ma ho avuto l'innegabile riprova che, nella maggior parte dei casi (ad eccezion fatta per mio fratello per cui paiono vera e propria kriptonite!!!), i peperoni, stiano agli uomini, come il cioccolato alle donne.
E' pieno agosto e non mi stupisce minimamente quindi se, fatta una tale domanda per gioco ad un amico per renderlo partecipe della mia attività dietro ai fornelli, mi venga risposto: peperoni ripieni!
L'occasione migliore per provare questa versione tutta veg, utilissima per terminare qualche avanzo, fresca e colorata d'estate, proposta da Sorelle in Pentola. 
Poco importa poi se come me li adorate ma vi limitate per colpa di uno stomaco poco incline a digerirli...ci sarà sempre qualcuno che vi aiuterà a finirli!
Chissà se il loro profumo arriverà al mio amico e a voi, a strappare un sorriso e una leccatina di baffi!

lunedì 30 giugno 2014

Girandole al Cacao e a Castel Sant'Angelo

«Al terzo giro tirano molti razzi, i quali sono longhi un palmo che di poi sono andati in alto con una longha coda e che par gli habbino finito, schioppano, e mandan fuori sei o otto razzetti per uno, nella maggiore sommità del castello, dove è l’Angelo attaccato à l’arboro del stendardo, adattato una forma d’una grande stella, che contiene molti razzi»
(Vanoccio Biringuccio, De la Pirotechnia)

A Roma nel 1481 in onore di Papa Sisto IV diede inizio alla tradizione della Girandola a Castel Sant'Angelo.
Lo spettacolo di fuochi pirotecnici, che richiamava spettatori da tutta Europa, si racconta che fosse stato ideato addirittura da Michelangelo, per poi essere perfezionato nel movimento scenografico da Gian Lorenzo Bernini e utilizzato per celebrare i principali eventi e festività religiose dell’anno, come la Santa Pasqua, l’incoronazione del nuovo Papa e la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, l'unica arrivata fino a noi.
Di quella "Maraviglia del Tempo" è rimasta la composizione dei brillanti colori Rinascimentali, che proprio nella sera del 29 giugno illuminano di infiniti riflessi l'acqua del Tevere su cui si specchia il Castello.
La maestosità della roccaforte, la suggestione dei numerosi angeli di pietra che sul ponte principale gli fanno da cornice, l'abbraccio di un fiume che sembra non scorrere e l'attesa del calare della sera. 
Improvvisamente dimentico la calca che mi circonda, dimentico di essere in piedi da almeno un'ora, dimentico l'antipatico parlottare o il trafficare continuo tra cavalletti e macchine appostate, dimentico pure di essere in pieno centro cittadino, che dovrò poi affrontare per uscire sana e salva dalla ressa selvaggia di automobili e strombazzamenti...è una giornata importante per me e sotto il fiero sguardo dell'Arcangelo Michele con la spada sguainata il cielo si illumina. 
Il 29 giugno Roma festeggia e anche io.

sabato 28 giugno 2014

Insalata con ciliegie, rucola e ricotta







































Non ci si crede ma l'aria di vacanza mi rimette al mondo, fa sparire vomitevoli scatoloni, ridipinge pareti e rigenera il terrazzino. Anche le piante ringraziano. La muffa della parete un po' meno.
E dopo essermi attivata come un rullo compressore, in un breve week end al mare lontano dalle fatiche cittadine, ringrazio anch'io!
Grazie estate che anche quando porti tragedie, traslochi, caldi africani e zanzare, mi regali tanta luce e voglia di fare. E gioia nel piatto senza dover per forza accendere forno e fornelli (lasciamo perdere che io li accendo lo stesso!!!). Se la voglia di mare m'è rimasta attaccata addosso come la sabbia sul costume umido, quella di ciliegie non se n'è mai andata.
Per la serie: "la sagra delle ciliegie continua", "voglio morire mangiando ciliegie" ed "è risaputo che una tira l'altra"...provatele in insalata!

giovedì 26 giugno 2014

Crostata di ciliegie e crema







































Una latitanza lunga, troppo. Un'astinenza da cucina, da scrittura, da pensieri leggeri. 
Un tempo infinito, troppo. Fatto di lavoro, teatro, aghi e fili, lezioni, prove e stage, scatoloni ancora parcheggiati e casa più incasinata che mai. Pensieri "doverosi", inevitabili precedenze e letarghi più o meno forzati. Ma tutto ha una fine e tutto ha un inizio.
Così nel frattempo è arrivata l'estate
Serate calde, finestre aperte, notti lunghe e balli a piedi scalzi. Una panchina di pietra sotto casa e la voglia di rimaner fuori a contare le stelle. Nell'aria profumo di gelsomino e sulle dita quello delle foglie di menta.
Notti dense e stracolme di ricordi ma la voglia di tenere solo quelli belli. E questa torta è uno di quelli.
Un ricordo di un inizio, di un'accoglienza sorridente, di apprezzamenti sentiti, di golose leccatine di dita, di musica in testa e felicità a morsi. Di un "non so cosa cavolo c'hai messo dentro ma..."
Forse solo una manciata di ciliegie e tanto amore.

domenica 4 maggio 2014

Fiori di acacia e sambuco in pastella







































Sole (tra una pioggia e l'altra) e un cielo brontolone carico di nuvole grigie e blu all'orizzonte. 
Chi se ne importa! Allaccio le scarpe, apro il garage e inforco la bici insieme a papà. 
Pedalata in mezzo alla primavera (un po' capricciosa), a caccia di fiori. Aria densa di profumi e qualche starnuto. 
Mai accorta come quest'anno della concentrazione di acace e sambuco. Ovunque mi giri spuntano grappoli di fiori bianchi. Giardini, sentieri, fiumi, cestini di biciclette...
Ho così nuovamente ceduto al mio spauracchio del fritto, perchè si può mettere la primavera nel piatto in tanti modi, ma l'idea di mangiare fiori, lasciando perdere che oggigiorno fa fico nel mondo della cucina, mi dà l'idea di tremendamente bucolico e pure un pizzichino magico, come se si potesse addentare una nuvola o dare una leccatina ad un arcobaleno...chissà che gusto ha un profumo o un colore!? E con il sambuco ci farò una bacchetta magica?
Dopo questa poetica prefazione, non vi immaginate un saporone, nè un fiore di zucca ripieno ecco...d'altra parte le "poesie" sono delicate, appena dolciastre e superato lo scetticismo da "rischierò un'intossicazione", sappiate che vanno fritte e ingurgitate ancora roventi.
Giusto il tempo di presentarle al miele.

martedì 22 aprile 2014

Conigli, pom pom e pois colorati








































"Macché! Macché! Non aspettano che me! 
In ritardo sono già! Non mi posso trattener!
[...] È tardi! È tardi, sai? Io son già in mezzo ai guai! 
Neppur posso dirti "ciao"! Ho fretta, ho fretta sai?"

Vi ho lasciato ad un sonnolento viaggio in treno e a un post "post-icipato" a sedute più comode e casalinghe.
Dormire sonni tranquilli con la coscienza serena è cosa buona e giusta quando per una volta si arriva al proprio compito con idee (quasi) chiare e il tempo per poterle realizzare.

sabato 19 aprile 2014

Easter Bunny Bread







































Panificare è ormai diventata per me una bella abitudine settimanale e il lievito madre è il mio piccolo tesoro conservato gelosamente nel suo barattolino in frigorifero. Ovviamente in tutti questi mesi ho cercato di spacciare a destra e sinistra e di iniziare anche i più inesperti a questa meravigliosa arte.
Devo dire che tra colleghe di lavoro, amici e parenti mi sono costruita una discreta rete di panificatori in erba, così inutile dire che, lasciato il mio "pupetto" a riposo, qua a Verona ho ritrovato quello di mia madre.
La ricetta base del mio pane naturale ve l'ho già lasciata, ma visto che il mood di questa Pasqua ho deciso saranno i conigli (e prendetela come un'anteprima sulla mia tavola festosa) ho pensato di regalarvi questi buffi panini-coniglietti, morbidi e profumatissimi.
Vero che se voleste cimentarvi per il pranzo pasquale potreste pensare sia un po' tardino, ma li trovo perfetti anche per un bel pic-nic di pasquetta e per soleggiate scampagnate primaverili...perchè si sa che in compagnia di un piccolo Easter Bunny potreste anche riuscire ad imbattervi in qualche cestino di uova colorate ben nascosto tra l'erba e i cespugli. Se di conigli ne portate tanti chissà...
Buona Pasqua e tanti coniglietti, ovetti e cioccolata a tutti!!!

giovedì 17 aprile 2014

La semplicità di un fiore per una tavola dell'ultimo minuto







































Dopo aver letteralmente fatto il conto alla rovescia per le vacanze, due giorni fa me ne sono fuggita dal lavoro alla velocità della luce, ho infilato in valigia le ultime "indispensabili" cose da portare a Verona (come 10 carciofi romaneschi che hanno occupato buona metà dello spazio), ho dato una "parvenza" di pulito alla casa (giusto per non farmi prendere dallo sconforto al ritorno) e ho sfidato nuvoloni carichi di pioggia per correre in stazione.

domenica 13 aprile 2014

Muffin di mais, miele e nocciole







































E' quasi sera, ma sto tardando sul balcone. Ho appena finito di invasare decine di margherite e comincio a vedere il nuovo piccolo terrazzino diventare più accogliente. 
Tra una innaffiata e l'altra incuriosisco un bel gattone rosso che ha deciso di venirmi a fare un saluto o probabilmente solo un sopraluogo. Penso a cosa ho nel frigo da offrirgli e, nonostante varie sniffatine insistenti, pare non gradire per nulla il formaggio. Viziato! E visto che comunque l'avrei affettato per prepararmi i panini dell'indomani riprovo con del tacchino. Il fine gourmet decide che si può fare. Viziato! 
L'aria tiepida, le giornate più lunghe e le sere più piacevoli, fanno di me una persona migliore e sicuramente più attiva (pur senza esagerare!). Anche le colazioni della domenica mattina ne hanno decisamente beneficio: miele e leggero profumo di cannella, granulosità del mais e delle nocciole, una bella spremuta nel bicchiere.
Oggi sarà una buonissima giornata!

domenica 6 aprile 2014

Grissini di riso e ceci e la fioritura dei ciliegi







































Esiste un breve periodo dell'anno, solitamente tra fine marzo e i primi d'aprile, in cui chiunque abbia la fortuna di avere degli alberi da frutto e tra questi dei ciliegi, può bearsi dello spettacolo che produce la loro fioritura. 
La mia nonna paterna, nata e cresciuta in un paesino dell'est veronese collocato proprio nella cosidetta valle dei ciliegi lo sa bene. Ma sono in pochi ad avere invece la fortuna di poter visitare il Giappone, paese che fa della fioritura dei ciliegi un vero vanto nazionale e occasione di festa, proprio nel momento in cui i sakura, così si chiamano, giungono al massimo della loro bellezza. Inutile dire quanto questo sia un altro mio piccolo (mica tanto!) sogno insieme a quello dell'Irlanda e dei campi di lavanda in Provenza.

lunedì 17 marzo 2014

Guinness Chocolate Cake







































"Pronto papà?...Sono davanti al reparto alcolici del supermercato. Volevo chiederti un consiglio sul whisky...". Una risata fragorosa scoppia dall'altra parte del telefono.
Certo perchè da un'astemia incallita come me queste richieste risultano sempre parecchio comiche.
Come la faccia di chi, conoscendomi, a casa mia scopre bottiglie di Vermut e Brandy nascoste nella dispensa e aprendo il frigo ci trova lattine di Guinness.
Quella poi...che l'unica vera ragione per cui vi fa capolino tra un paio di carote e un cespo di insalata è per finire in qualche ricetta per la festa di San Patrizio.

Irish Stew e il St. Patrick's day







































Sul mio perverso e quanto mai strano amore per l'Irlanda s'è già ampiamente detto...non fosse altro che, esattamente un anno fa, la mia mancanza di tempo non mi ha impedito dal pubblicare ben 1, 2, 3 post a tema. 
Dopo un anno posso dire di esser riuscita ad attraversare un Oceano per visitare gli States...ma dell'isola verde ancora nessuna traccia (ma non demordo). 
Quindi non paga di scuse per provare nuove ricette, la mia domenica l'ho passata ai fornelli, questa volta fermamente convinta ad affrontare una ricetta degna d'una cena in compagnia. 
Niente aperitivi, niente pagnottelle o patate-finger food. Da troppo tempo mi rigiravo tra le mani quella ricetta, aspettando il giusto San Patrizio. E a poco son valse le defezioni in corsa, che nel tempo d'attesa era già tutto in pentola...a costo di mangiarmelo tutto io, stavolta dovevo vincere la mia sfida con quello stufato!
Inutile dire chi ha avuto la meglio. Così, dopo un'oretta e mezza, rigorosamente di verde vestita, sorridente e saltellante come un buffo leprecano, mi sono dedicata, finalmente soddisfatta, ad abbellire una piccola ed intima tavola. Certo, dovevo ancora preparare il pane e nel forno c'era una torta che cresceva (e questa storia la passo ad un altro post), ma il più era fatto.
Spiace per chi non sa che si è perso e spiace ancor di più a me, che certo l'idea di mangiarmelo tutto da sola cominciava a non sembrare più tanto squilibrata.