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domenica 4 maggio 2014

Fiori di acacia e sambuco in pastella







































Sole (tra una pioggia e l'altra) e un cielo brontolone carico di nuvole grigie e blu all'orizzonte. 
Chi se ne importa! Allaccio le scarpe, apro il garage e inforco la bici insieme a papà. 
Pedalata in mezzo alla primavera (un po' capricciosa), a caccia di fiori. Aria densa di profumi e qualche starnuto. 
Mai accorta come quest'anno della concentrazione di acace e sambuco. Ovunque mi giri spuntano grappoli di fiori bianchi. Giardini, sentieri, fiumi, cestini di biciclette...
Ho così nuovamente ceduto al mio spauracchio del fritto, perchè si può mettere la primavera nel piatto in tanti modi, ma l'idea di mangiare fiori, lasciando perdere che oggigiorno fa fico nel mondo della cucina, mi dà l'idea di tremendamente bucolico e pure un pizzichino magico, come se si potesse addentare una nuvola o dare una leccatina ad un arcobaleno...chissà che gusto ha un profumo o un colore!? E con il sambuco ci farò una bacchetta magica?
Dopo questa poetica prefazione, non vi immaginate un saporone, nè un fiore di zucca ripieno ecco...d'altra parte le "poesie" sono delicate, appena dolciastre e superato lo scetticismo da "rischierò un'intossicazione", sappiate che vanno fritte e ingurgitate ancora roventi.
Giusto il tempo di presentarle al miele.

Ingredienti:
  • fiori di acacia
  • fiori di sambuco
  • 150 gr farina di riso
  • 200 ml acqua gassata
  • olio di semi di arachide
  • ghiaccio
  • miele di acacia
Lavate delicatamente una dozzina di fiori e lasciateli asciugare sopra un panno pulito. Fate scaldare abbondante olio in padella fonda. Versate l'acqua bella ghiacciata in una ciotola e mescolatevi la farina con una frusta (io ho tenuto la ciotola dentro ad un'altra più grande riempita di ghiaccio). Immergete i fiori nella pastella cercando di far scolare l'eccesso e buttateli nell'olio a friggere con l'accortezza di muoverli tenendoli dal gambo appena immersi, così che si aprano bene in cottura. Rigirateli e sollevateli non appena dorati, fateli asciugare su carta assorbente. Serviteli caldissimi con del miele.

{ricetta adattata da Sale e Pepe}

mercoledì 26 marzo 2014





4 commenti:

  1. Un classico di questo periodo, ma sempre molto molto apprezzato! Il fritto ricorda molto la cucina di strada, casalinga ecc. Invece questi fiori così impastellati sono davvero molto eleganti, brava!

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    1. Grazie Elisabetta!!! Curioserò sicuramente :) felice di conoscerti

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  2. Nonostante il mio "nome", fritto il sambuco non l'ho ancora provato: me lo segno!
    Claudette

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    1. E quelli di acacia prima di friggerli prova a mangiarli così, come mi raccontava mia nonna...sentirai il loro gusto leggerissimo e appena dolce!

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