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venerdì 29 aprile 2022

Pesto di Alliara

"...I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
two roads diverged in a wood, and I —
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference." 
(R.L. Frost, The road not taken, 1915)


Il mio Instagram da settimane è tutto un pullulare di ricette e preparazioni a base di aglio orsino, un elogio fotografico delle sue foglie declinate in pesti, ripieni, decorazioni varie. 
Mentre chiunque (eccetto me!) in questo periodo pare trovare quotidianamente campi sterminati di wild garlic, lunghe foglie lucide e piccoli ombrellini di fiori bianchi da riempire a manciate cesti interi ogni qualvolta decida di fare 2 passi sotto casa, io ho fatto la mia prima conoscenza con l'alliara, altra erba spontanea tranquillamente edibile con medesimo sentore d'aglio (evidentemente la primavera bucolica vuole necessariamente la fiatella!). 
A quasi un anno da quando me ne è stato parlato la prima volta, tessendomi in lungo e in largo le lodi del suo pesto, cominciavo a pensare che si trattasse di una sorta di rarità da folletti dei boschi a me preclusa (aglio orsino docet). Invece una passeggiata improvvisata per sentieri rurali e fresche frasche hanno favorito l'incontro: un rapido sguardo, un sospettoso "vuoi vedere che...", il vaglio di PlantNet (una app che adoro perchè, ok consigli, analisi attente ed esperienza, ma mi raccomando a cogliere piante ed erbe a casaccio!) e sono tornata a casa tronfia con un verde mazzo aglioso tra le mani. Manco a dirlo è finito immediatamente nel mixer e quindi nel piatto. 
Da allora non faccio che incontrare foglie d'alliara ovunque, pure nel parco sotto casa. 
E' proprio curioso come a volte si debba imparare a vedere cose che ci sono state sotto il naso da chissà quanto tempo, semplicemente silenziose al nostro sguardo precedentemente incurante. 
Il folletto dei boschi dovrebbe esser più che fiero di me! 

*** 

p.s.: Perfettamente consapevole che questa sarebbe una preparazione da riportarvi con onesti q.b. e sinceri "fa 'n po' come te pare", ma per tranquillizzare chi soffre di ansie da prestazione in cucina, ho scelto di riadattare le dosi del più classico pesto alla genovese. Ma poi voi andate a sentimento!

Ingredienti: 

  • 50 g di foglie di Alliara Petiolata (si possono usare anche i fiori) 
  • 1/2 bicchiere di olio evo 
  • 4-6 cucchiai di parmigiano 
  • 1 cucchiaio di mandorle (ma anche noci o pinoli a discrezione) 
  • sale grosso

Eliminate le parti più dure dei gambi dell'alliara, lavate delicatamente foglie e fiori e lasciate asciugare su un canovaccio pulito (o più velocemente nella centrifuga per l'insalata). In un mixer tritate le mandorle (o la frutta secca che preferite) quindi aggiungete l'alliara, un pizzico di sale grosso e parte dell'olio e tritate ancora. Aggiungete il formaggio (rende il pesto più cremoso, ma se volete potete anche ometterlo) e il resto dell'olio dosatelo a discrezione versandolo a filo mentre tritate. Dovrà risultare un pesto omogeneo di una buona consistenza spalmabile con un leggero sentore d'aglio. Potete usarlo per condire paste, tartine, bruschette, ma anche per accompagnare carni e formaggi. Potete conservarlo come ogni pesto casalingo per pochi giorni in un vasetto ben chiuso, facendo attenzione che la superficie sia coperta d'olio per evitare l'ossidazione. 



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