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lunedì 27 luglio 2020

Caffè Vietnamita








































"Li senti i grilli?" 
"Come fai a essere sicura che non siano cicale?" 
"Di giorno cicale, di notte grilli!"
Questa è stata da sempre la sintesi perfetta elargita a chiunque non sapesse riconoscere dalla diversità del suono il frinire dei due insetti. Il canto delle cicale al mio orecchio porta con sè il caldo del sole, per me è il suono stesso dell'estate e della bella stagione, impossibile confonderlo con quello dei grilli più delicato e sottile delle serate in mezzo alla natura passate a contare le stelle. E' sempre stato così.
Fino a qualche giorno fa, quando, decisami ad andarmene a dormire, passata ormai mezzanotte, qualcosa, oltre la finestra, aperta con la speranza potesse far entrare qualche bava d'aria in camera, ha catturato il mio orecchio e la mia attenzione: uno strano frinire impertinente, assolutamente fuori luogo nel buio della notte. E non di una solitaria svalvolata cicala con crisi d'identità, ma di un nutrito gruppo di anarchiche stacanoviste decise ad usurpare un orario non di loro competenza.
Si potrebbe pensare che sia la definitiva prova che non ci siano più le estati di una volta, o che i grilli siano stati messi in cassa integrazione o costretti ad espatriare, ma a me ha fatto ridere il pensare a come un animale simbolo stesso della spensieratezza ingenua e mancanza di voglia lavorativa, abbia deciso, in questi tempi tanto bislacchi, di fare gli straordinari. 
Nonostante la stranezza di questo evento, questa monotona colonna sonora continua a parlarmi d'estate come l'odore della pelle dopo una giornata sotto il sole, la luce dorata dell'ora di cena, le pale di un ventilatore in funzione e il caffè freddo. Mi piace tanto il caffè freddo, in ogni sua versione probabilmente, che se non amassi altrettanto le tazze piene di calde brodaglie, sarei tentata di continuare a berlo anche nella stagione invernale. Così mi sono decisa, prima a regalarmi una caffettiera a filtro, e poi a provare questo caffè suggerito nelle prime pagine del libro delle bravissime blogger di Pancetta Bistrot, di provenienza esotica, goloso quel che basta, rinfrescante e calmo come desideriamo siano colazioni e merende estive.



(da L. R. Mitsuko Perri e S. Cimica, Pancetta Bistrot. Ricette per tutte le ore)
Ingredienti:
  • 1 cucchiaio di caffè per caffettiera a filtro a tazza
  • latte condensato a piacere
  • ghiaccio per versione fredda
Scaldate l'acqua fino al bollore, togliete dal fuoco e aspettate qualche secondo che la temperatura si abbassi leggermente (tra i 92° e i 96° C). Riempite il filtro con il caffè e posizionatelo  nel portafiltro sopra la caraffa (o sopra alla tazza se avete la cafettiera vietnamita di metallo). Versate l'acqua molto lentamente con movimenti circolari e aspettate che filtri goccia a goccia nel contenitore sottostante. Addolcite il caffè con il latte condensato versato a filo, mescolate e bevete caldo (Cà phê sữa) o aggiungete dei cubetti di ghiaccio per una rifrescante versione estiva (Cà phê sữa đá). 

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