Pagine

venerdì 13 marzo 2020

Grissini intrecciati Farro e Noci







































 
La terra è un solo paese,
Siamo onde dello stesso mare.
foglie dello stesso albero,
fiori dello stesso giardino
(Lucio Anneo Seneca)


Chi ha mai provato a fare i conti con un'attività creativa, si sarà prima o poi trovato faccia a faccia con il vero ostacolo da superare: il tempo. 
La cruda e orrenda verità è che non puoi mettere fretta alla creatività, non puoi darle scadenze, non puoi darle un appuntamento, non puoi segnarla con una crocetta sul calendario. Perchè prima o poi ci saranno sempre momenti in cui la mente si spegnerà, le idee si annulleranno, subentreranno altre priorità. Fosse anche svuotare il cassetto delle carabattole o riordinare i calzini in base al colore...tutto fuorchè affrontare quel compito, che, a dirla tutta, dovrebbe essere un piacere, per un creativo. 
Invece è una fatica, una fatica immane, creare qualcosa che prima non c'era, era solo colore, materia, parole sparse in testa. Dargli un ordine, dargli una forma. La cruda e orrenda verità è anche che chi ne fa un lavoro, chi con tutto ciò ci deve portare a casa la pagnotta, ha delle belle gatte da pelare. 
In ogni caso io, che anche solo con questo mio "angolo di pasticci e parole in libertà", mi sono presa più di qualche settimana sabatica e mese di vacche magre, ho fatto i conti da gennaio con il periodo di silenzio più lungo da oltre 7 anni. Ricette fatte, foto scattate, tutto pronto...tranne i post. Semplicemente non mi andava. E dopo i primi momenti di severa commiserazione, sono poco alla volta arrivata a una più calma rassegnazione, quindi a una sorta di accettazione: "se le parole non vengono, evidentemente non devono esserci!" A rinforzare la personale convinzione un bel giorno il caricabatterie della mia povera Nikon dà forfait senza il minimo preavviso: "non devo nemmeno fotografare...beh se questo non è un segno!!!"

Poi arrivò il malefico virus, che come Marco Polo sulla via della Seta, dalla lontana Asia giunse in terra italica. E fu presto pandemia. Con lui una ulteriore giustificazione a mantenere il silenzio. C'è ben altro a cui pensare!
Ma in questi ultimi giorni, scanditi quotidianamente da nuove dichiarazioni nazional-serali, le sole forse ad aiutare a distinguerne uno dall'altro, che sembrano tutti uguali, tutti brutti uguale, in cui sembra di vivere in un mondo parallelo e surreale, dove paura e sconforto sono dietro l'angolo e forse sono le uniche cose che sembrano caratterizzare i nostri spazi, anche quelli privati delle nostre case, anche quelli intimi dei nostri cuori...ecco, non è che in questi giorni oltre al ben altro a cui pensare, ci sia qualcos'altro da vedere? Perchè io l'ho visto, non so voi, lo vedo ogni giorno e sempre di più.
Oltre al ben altro a cui pensare, io vedo gente che si pensa come forse non aveva mai fatto prima, gente che si cerca, che si tende una mano in modo ben più forte di quando poteva farlo fisicamente, che si parla dalle finestre e dai balconi prima chiusi, che riscopre la bellezza di ascoltare una voce diversa dalla propria, che continua a usare la tecnologia, comunemente alienante, per guardare meglio gli occhi di chi prima pensava di ricordare, per stare vicino a chi non lo è. Gente che ammette le proprie debolezze, scopre la propria forza, parla di emozioni, gente che fa cose, che mette in moto la creatività. Perchè ora c'è il tempo di farlo. Quel tempo che forse ora qualcuno comincia a ritenere relativo. Gente che capisce che in fondo nessuno è un'isola, così ricercano, tessono, intrecciano relazioni, come questi grissini, che sono di un giovane foodblogger, Stefano Cavada, che in questi giorni, come altri che ho imparato a spiare e seguire in rete, non smette di fare cose e usare il suo tempo per connettersi agli altri, aprire quella finestra, sebbene virtuale, sorridere e mostrare cose belle a chi guarda. Io ho deciso di rifarli subito, di intrecciarli esattamente come lui, di fotografarli, anche se solo con uno smartphone e ricondividerli con chi vorrà. 

...e andrà tutto bene.
***


(da Stefano Cavada, La mia cucina altoatesina)
Ingredienti:
140 ml acqua tiepida
25 gr olio evo
150 gr farina 1
100 gr farina di farro
40 gr farina di noci (noci tritate)
½ cucchiaino di lievito di birra secco
½ cucchiaino di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale

Mescolate in una ciotola gli ingredienti secchi, farine, lievito, zucchero e sale. Disponete a fontana e al centro aggiungere l'olio e poco alla volta l'acqua impastando fino ad ottenere un composto morbido e abbastanza umido.  Ungete leggermente il fondo della ciotola dove farete riposare l'impasto o, come suggerisce Stefano, mettetelo sul della carta forno e ungete la superficie. Coprite con un panno e lasciate lievitare per 50 minuti. Dall'impasto tagliate piccoli pezzi che tirerete in lunghe strisce sottili, unendone 3 in una treccia. Sistemate i grissini su una teglia rivestita di carta forno e cuocete in forno già caldo 20 min circa a 200°C (forno statico) o 180°C (forno ventilato).
Fateli raffreddare prima di consumarli o conservarli.


Nessun commento:

Posta un commento