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mercoledì 25 dicembre 2019

Frittelle ripiene di Natale







































"Have yourself a merry little Christmas
Let your heart be light
From now on, our troubles will be out of sight

Have yourself a merry little Christmas
Make the yuletide gay
From now on, our troubles will be miles away 

Here we are as in olden days
Happy golden days of yore
Faithful friends who are dear to us
Gather near to us once more

Through the years we all will be together
If the fates allow
Hang a shining star upon the highest bough
And have yourself a merry little Christmas now"
(Sam Smith, Have yourself a merry little Christmas)



"Nonna, quest'anno vengo a casa tua e mi insegni a fare i dolcetti fritti che portavi sempre a Natale"
"Ma mi non me ricordo più gnente!"...
...sottotitolato: cominciamo bene!
C'era un tempo in cui ero deputata ai compiti di più alta responsabilità culinaria: righettare gli gnocchi, chiudere i tortellini, impanare le polpette... E c'è oggi in cui cerco di ricostruire ricette fatte di cucchiai e "a occhio" con gli appunti sul quadernino rosso di mia madre e i "non me ricordo" di mia nonna. 
E mi sono pian piano accorta che quest'anno l'attesa del Natale è trascorsa sotto il segno della chiusura: quella a 10 mani dei 600 tortellini mai fatti prima, quella delle mitiche frittelle della nonna (e non storcete il naso che lo so da me che fanno tanto Carnevale, ma la mia storia familiare le vuole protagoniste a Natale!), quella dei cerchi e delle storie familiari, che non si chiudono mai del tutto, cercando di ripetersi, di non perdere, di ricostruire.
Nel mentre mia nonna dal non ricordarsi è passata al "me sa che ghe 'ndava la marmelata", dal dovermi insegnare, all'osservare dalla poltrona accanto al termosifone le mie frittelle che a detta sua sono più belle delle originali (sarà!?). 
L'assaggio è stato fatto, la "nonna Del Monte ha detto sì" quindi con un po' di approssimazioni che fanno tanto casa, ma con un sapore che per me è inconfondibilmente quello, vi lascio queste frittelline pestifere che ogni tanto in cottura si aprono se non chiudete bene i bordi, che forse non sono propriamente tipiche natalizie, ma che vi assicuro che vanno via come il pane.
Voi fatele e rifatele quando volete...per me ora è davvero Natale!
Auguri a tutti voi!
***


Ingredienti:
per la pasta:
  • 400-500 gr di farina
  • 5 cucchiai di zucchero
  • 30 gr di burro
  • 3 uova (2 intere e 1 tuorlo)
  • 3-4 cucchiai di marsala
  • 1/2 bustina di lievito
  • un pizzico di sale
per il ripieno:
  • 1 vasetto di confettura di albicocche
  • 1 confezione di amaretti
  • 3 cucchiai di cacao amaro
  • uva passa
  • olio d'arachidi (o semi) per friggere
  • zucchero semolato
Mescolate bene lo zucchero e il burro ammorbidito e un pizzico di sale. Incorporate le 2 uova e il tuorlo uno alla volta e mescolate fino a che non risulti una pastella liscia senza grumi. Aggiungete il marsala, il lievito e la farina setacciata poco per volta(in modo da dosarla al bisogno) impastando fino a raggiungere un panetto morbido ma non appicciccoso, da riporre coperto da pellicola un paio d'ore in frigorifero. A parte mescolate la confettura con il cacao, gli amaretti sbriciolati e l'uvetta precedentemente ammollata.
Stendete l'impasto poco per volta in sfoglie sottili e disponetele sul un piano pulito. Versate con l'aiuto di un cucchiaino il ripieno a mucchietti ben distanziati tra loro, su un lato della sfoglia, quindi ripiegatela per sovrapporla al ripieno, premendo bene attorno così da chiudere bene i bordi e far uscire le bolle d'aria e coppate con un tagliapasta per ravioli.
Friggete i dolcetti poco per volta in olio profondo e ben caldo. Basteranno pochi minuti per lato e appena dorate scolatele con una schiumarola, lasciandole poi asciugare su della carta da pane o assorbente. Spolverate con zucchero semolato. 


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