Pagine

sabato 13 aprile 2019

Risotto alle ortiche e Undici cigni selvatici







































"(...) La donna guardò intensamente Elisa, poi sorrise con tristezza. 
"Calmati, fanciulla. Un mezzo c'è per salvare i tuoi fratelli, ma dovrai essere molto coraggiosa." 
"Farò qualsiasi cosa." "Allora sta bene attenta, Dovrai raccogliere a mani nude le ortiche in questo cimitero, schiacciarle a piedi nudi e poi filarle, per farne undici camicie. 
Quando tutt'e undici saranno finite - e non prima - le farai indossare ai tuoi fratelli ed essi ritorneranno umani. Ma dal momento in cui coglierai la prima ortica fino a che l'ultima camicia non sarà indossata, non dovrai pronunciare una sola parola. Se parlerai, i tuoi fratelli moriranno. (...)"
(H.C.Andersen, Undici cigni selvatici da "I Racconta Storie" n.22)


La primavera capricciosa quest'anno ha deciso di farsi desiderare in continuazione e ad ogni giornata di caldo tepore e sole splendente fa seguire un inverno fuori stagione, una foschia mattutina, un cielo carico di nuvole grigie e aria gelida come se non tollerasse di vederci scrollare di dosso i cappotti e le giacche pesanti. Qua e là ho comunque cominciato temeraria a rimettere piede sul mio piccolo terrazzino e poco alla volta ho tolto i teli dai vasi, pulito dalle foglie secche e rimesso in funzione l'impianto di irrigazione, ironicamente diventato inutile negli ultimi giorni di continui acquazzoni. Cosa più importante, mi sono decisa ad affrontare il vasone nell'angolo, una grande spina nel fianco  (è proprio il caso di dirlo!) per la mia pigrizia. Gli avevo dato tempo, sperando di sbagliarmi, ma dove avrebbero dovuto ormai spuntare teneri e verdi germogli dai rami centrali, tutto è rimasto immutato da mesi: un inutile groviglio secco avvinghiato alla piccola grata di legno...morta, la mia bouganville è definitivamente defunta.
Mi correggo: non tutto in quel vaso è rimasto immutato, perchè per ogni cm di ramo secco, un nuovo stelo di infida, antipatica e pruriginosa ortica ha fatto capolino dalla terra. Oh mon dieu!!!
Rimanda un giorno, rimandane due, e ho pensato che avrei dovuto farne qualcosa di quelle ortiche ormai decisa a debellare...il momento buono per provarle in un risotto!

E' curioso come spesso davanti a molti fastidi improvvisi, che siano piante, eventi o persone, ci si trovi impreparati e come questi cerchino di farsi strada speranzosi di insediarsi tra una qualche debolezza, che si chiami buona volontà, gentilezza o assenza di guanti da giardinaggio. 
Ma la gramigna per quanto tenace va estirpata e se ci si trova sprovvisti di un accurato kit si può sempre ricordarsi del potere della creatività. Con due gialli guanti da piatti tirati su fino al gomito mi sono trovata così a ravanare tra terra e radici pensando divertita a quella sciocchina della principessa Elisa, ragazza un filino masochista oppure totalmente sprovvista del più flebile briciolo di creatività. E se le avesse bollite quelle bastarde di ortiche prima di pestarle e filarle? Quelle undici camicie non avrebbero dovuto essere pungenti almeno come un maglione infeltrito? E se invece di cercare di infilarle ai fratelli tramutati in cigni (che poi come la infili l'ala di un cigno nel buco di una manica?) le avesse usate per soffocare quell'imbecille maschilista del Duca che fino a un minuto prima aveva deciso di bruciarla sul rogo come una strega solo perchè non gli parlava?

Ma nelle fiabe, come nella vita, si sa che probabilmente ognuno ha ciò che si merita, quindi mentre Elisa si è sposata al masochista io ho ammansito le mie ortiche in un buon risotto e ottenuto un vaso pulito e pieno di terra nuova. 
L'ho riempito con una bella rosa rampicante, portata a casa dal vivaio in una delle ultime giornate di sole. Appena ho cercato di dividere i lunghi rami pieni di speranzosi boccioli e fissarli alla grata, ho riso di me, ricordandomi solo in quel momento che anche le rose pungono. 
Evidentemente devo avere una predilezione per le spine! E' che il problema non sono le spine se dopo averle affrontate ti regalano i più profumati e belli tra i fiori o un nuovo risotto fumante.


"(...) Quando venne tirata giù dal carro, strinse a sé il lavoro. Poi il boia la condusse verso il rogo. 
Il fuoco era stato appena acceso, quando si udì in cielo un gran battito d'ali. La folla guardò in su e vide undici cigni candidi planare sopra le loro teste e posarsi in circolo intorno al rogo. Una dopo l'altra, Elisa gettò le undici camicie sopra le piccole teste coronate dei cigni e quando il ruvido panno verde toccò le piume candide, i cigni si trasformarono in principi." 
La folla mormorava per lo stupore ed Elisa potè finalmente raccontare la lunga storia della sua lotta per salvare i fratelli. (...)"


***








Ingredienti (per 2 persone):
  • 200 gr di riso (Vialone Nano)
  • 150 gr di ortiche mondate
  • 1 scalogno (o 1/2 cipolla)
  • 1/4 bicchiere di latte
  • brodo vegetale
  • olio evo
  • 1 noce di burro
  • sale
  • parmigiano grattugiato a piacere 
Private le ortiche delle parti più legnose e lavatele più volte. Fate cuocere le ortiche  in una pentola con un cucchiaio d'olio e, appena risulteranno più morbide versatele su un tagliere e tritatene una parte al coltello, mentre frullatene una manciata a purea con un po' di acqua calda se serve. Nella pentola svuotata fate ammorbidire uno scalogno tritato sottilmente con un filo d'olio e poca acqua calda, quindi versate il riso e fatelo tostare qualche minuto prima di sfumare con il latte. Fate cuocere a fiamma dolce il risotto aggiungendo brodo al bisogno mescolando spesso, aggiustate di sale e a metà cottura aggiungete le ortiche tagliate al coltello. Arrivato a cottura aggiungete la purea e a fuoco spento mantecate con una noce di burro e del parmigiano.


2 commenti:

  1. Mi farò coraggio, affronterò le odiose ortiche e assaporerò anch'io il
    tuo invitante risotto. Ogni anno mi riprometto di farlo; poi puntualmente il pensiero del loro fluido urticante mi fa desistere.... però se ci è riuscita una principessa a mani nude vuoi che io dotata di armi e armatura non ne sia capace? A la guerre comme à la guerre! Marta C.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se ci sono riuscita io con due guanti per i piatti...à la guerre!!! Fammi sapere poi chi ha vinto la battaglia ;)

      Elimina