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domenica 28 ottobre 2018

Vellutata di zucca al pepe rosa e nocciole







































"L'autunno è una seconda primavera, 
quando ogni foglia è un fiore." 
(Albert Camus) 


Allungo pigramente la mano fuori dalle lenzuola per spegnere la sveglia. 
Mi ci vuole sempre un po' ultimamente per realizzare in che giorno mi trovi, in una sintesi confusa e spaesata del trauma da risveglio. 
Solitamente segue la rassegnazione o il totale sollievo del sabato mattina. Questa volta no! 
Diamine, cosa mai avevo in testa quando ho pensato di iscrivermi a un corso che mi avrebbe impegnato tutto il weekend e obbligato a svegliarmi all'alba pure quando avrei potuto dormire?! 
Semplicemente era ora, di provare a confrontarsi con un vero corso di fotografia e la ricca occasione finalmente per dare un volto reale a vari "nomi social", e conoscere una vera professionista nel campo della food photography, che seguo e ammiro virtualmente da anni. Forza e coraggio, fuori dal letto!
Sono stati due giorni intensi, a tratti faticosi, assonnati, ma preziosi e ricchi di meravigliose emozioni.
"Chi di voi ha paura?", la prima domanda che ci viene rivolta. 
Io non ho paura, nemmeno ansia...spesso alla vigilia di molte prove, al contrario di quello che sembra naturale per altri, non ne ho. Ho dormito bene io, non fosse stata per la dannata sveglia! 
Non è arroganza o presunzione la mia, intendiamoci, e nemmeno esubero di sicurezza. Anzi sì, in questo caso la sicurezza c'è: semplice constatazione dei propri limiti. Pronta a esserne messa esplicitamente di fronte ed essere rimproverata per mille difetti riscontrabili nelle mie foto. 
D'altra parte io non sono una fotografa, come non sono una cuoca. Questo mi ripeto da anni. 
Per cominciare non sono graziata da un'esposizione a nord, non ho certo il migliore corpo macchina esistente, non sono dotata di cavalletto, nè di obiettivi fissi idonei alla causa, ma solo di uno zoom da kit di base. E questo mi timbra immediatamente come pecora nera del gruppo corsisti. 
Me la cavo fortunatamente con la teoria di cui forse sono inconsapevolmente infarcita da sempre, ma all'atto pratico me ne dimentico, la accantono e alla frenesia dello scatto di pancia aggiungo lo slalom tra il micromosso e il sottoesposto, i riflessi sulle posate e l'indecisione se postprodurre con un indecente pataccone quella goccia nella ciotola o rassegnarmi ad averla lì, ad imperitura memoria della mia sbadataggine. L'alunna ha capacità, ma non si applica! 
Meglio quindi che a questo "scempio" non aggiunga anche l'essermi resa conto, alla seconda slide, di aver sempre naturalmente impugnato la reflex esattamente all'opposto di come andrebbe fatto...in ogni singola foto verticale! Sarebbe un colpo troppo grosso da superare, per tutti.
E poi improvvisamente in chiusa al weekend arrivano le parole che non ti aspetti a ricordare, nonostante tutto e tutta la professionalità possibile, che le emozioni, quando arrivano, possono anche fregarsene della tecnica. In foto veritas.
Dentro il mio cuore rido, perchè loro non lo sanno, ma in fondo non è cambiato molto: sono sempre quella che incideva puntesecche con gli aghi da materassaio, scuriva i fogli con la brognolina del nonno falegname, da piccola ascoltava storie di porcellini che con "colla, spago e un fascio di canne" costruivano case bellissime e si ostinava a sfidare le leggi della fisica, a tenere insieme pezzi di bambole, i materiali più assurdi e pure tutto il mondo, fosse stato possibile, solo con dello scotch e tanta, troppa ostinazione. 
Così dedico questo post, caldo e spero di conforto dopo un weekend di meteo terrificante e le tante fatiche che ha dovuto affrontare per noi, alla nostra bravissima maestra. 
Perchè aldilà di tutti gli errori che giustamente noterà nelle immagini, possa davvero arrivarle l'unico sentimento che per me in questo momento conta. 
Grazie Monique!
***


Ingredienti:
  • 500 gr di zucca Mantovana pulita
  • 1/2 cipolla piccola
  • 300 ml di brodo di verdura
  • 2-3 foglie di alloro
  • nocciole
  • pepe rosa 
  • yogurt greco bianco
  • olio evo 
  • sale e pepe
Mettete a bagno le nocciole in acqua tiepida, quindi dopo una ventina di minuti scolatele e fatele tostare qualche minuto in forno. Tagliate finemente la cipolla e fatela stufare con un cucchiaio d'olio in una pentola, aggiungete le foglie d'alloro e dei grani a piacere di pepe rosa leggermente pestato. Tagliate la zucca a cubetti e unitela alla cipolla, facendola cuocere con l'aggiunta del brodo. A zucca ammorbidita, togliete l'alloro e riducete tutto in crema con il minipimer, aggiustate di sale e servite ogni porzione con un cucchiaio di yogurt greco al naturale, una macinata di pepe e una manciata di nocciole tritate grossolanamente al coltello.



1 commento:

  1. Per me, che sono sicuramente di parte, fai delle foto molto belle...Non saranno professionalmente perfette, ma all'occhio di un profano fanno la loro bella figura...E le tue parole mi emozionano sempre....smack!

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