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domenica 7 gennaio 2018

Canederli (Knödel)



Nonna ci metteva salsicce e fegatini, io ho ceduto al mio amore per il più classico speck. 
Nonna li faceva di dimensioni epocali (roba che uno bastava a riempirti il piatto), io ho preferito riportarli alla loro grandezza "umana". 
Nonna li chiama "canedarli"...per tutto il resto del mondo sono "knödel". 
Ma la vera domanda è: perchè una nonna veronese avesse nel suo ricettario un piatto tirolese? 
Il vero motivo pare vada ricercato scavando quasi un secolo fa nel mio albero genealogico, quando, a metà del 1800, il mio bis bis nonno, cioè il mio quadrisavolo...emh, il bisnonno di mia nonna, tale "Devoancorascoprirecomesichiamava", lavorava per le ferrovie. Per quelle che allora erano ferrovie austriache, visto che Verona all'epoca era ancora sotto il dominio asburgico del buon Cecco Beppe. Quando poi fu spostato verso Rovereto (o giu di lì), la famiglia dovette adattarsi a cibi locali e la moglie imparò a cucinare i canederli.
Tutto racchiuso in uno smilzo mini quadernino di nonna, con qualche appunto di ricette che faceva più spesso: incredibile pensare quanto questa abbia unito tante generazioni e buffo leggere le sue frettolose spiegazioni casalinghe, ogni tanto passibili di varie interpretazioni. 
Dal canto mio, fin da piccola mi sono sempre limitata solamente ad amare le mega polpettone di pane della nonna e vederne, nella loro forma e nel loro gusto, un cibo del tutto confortante. 
Dal riciclo del pandoro a quello del pane, una ricetta molto saporita che vi aiuterà, ancora una volta, a non buttar via nulla in cucina...ricettari delle nonne compresi!
E se pure da bambina (un po' ancora adesso) al brodo non andassero le mie maggiori simpatie e preferissi la burrosa versione asciutta, in questo periodo di freddo il brodino caldo scalda più di una coperta di lana.
Grazie al mio quadrisavolo, al Tirolo e a Cecco Beppe!

E grazie al Calendario del Cibo Italiano che festeggia oggi, 7 dicembre 2018, la Giornata dei Canederli, proponendo una gustosissima carrellata di proposte per tutti i gusti, da leggere e provare una a una!

***

Ingredienti (per 2 persone):
  • 2 panini (180 gr circa)
  • 2 uova
  • 100 ml di latte
  • 80 gr di speck
  • 1 cipolla piccola
  • 1 noce di burro
  • 1 cucchiaio di farina
  • 1 cucchiaio di grana
  • 1 cucchiaio di prezzemolo
  • 1 cucchiaio di erba cipollina
  • noce moscata
  • sale e pepe
  • brodo di carne

Tagliare il pane a piccoli dadini, sbattere le uova con il latte e ricoprire il pane lasciandolo assorbire per 30 min almeno, mescolando ogni tanto. A parte tritate la cipolla e a piccoli pezzi sottili lo speck, fare rosolare il tutto in un padellino con una noce di burro. Aggiungete speck e cipolla al pane ammollato, aggiungete farina, grana, prezzemolo, erba cipollina, una grattata di noce moscata e aggiustate di sale e pepe. Mescolate il tutto e con le mani umide fate delle grandi polpette di una decina di cm di diametro, ben ammassate, che spolvererete leggermente con delle farina. Meglio preparare i canederli la sera prima e farli riposare in frigo ben distanziati tra loro.
Fateli cuocere qualche minuto in brodo bollente e serviteli con un pizzico di erba cipollina fresca.
Se si preferisce, buoni anche asciutti conditi con un po' di burro e salvia.





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11 commenti:

  1. Che belli i quaderni delle nonne dove le ricette si riassumono i pochi e scarni appunti
    I canederli racchiudono in se proprio quel senso di famiglia ed è forse per questo che li apprezziamo in ogni loro variante
    Grazie il bellissimo contributo

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    1. Ma grazie a voi del Calendario per le splendide opportunità che ci offrite!

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  2. Vi sto leggendo tutte, ma a desso sono proprio decisa a provarli!
    Bello il tuo postQ

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    1. Grazie Katia e sì, devi provarli prima o poi! Anch'io devo fare un giro di visita più approfondita tra tutte le altre bellissime proposte!!!

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  3. Un classico che non tramonta mai... e poi... il quaderno della nonna che ricchezza!

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  4. Bravissima Michela ti sono venuti perfetti. Ho tanti ricordi di gioventù legati a questo piatto. La prima volta li ho mangiati a 17 anni in Trentino ed è stato amore al primo boccone!

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    1. È proprio vero che il cibo più buono è quello dei ricordi!

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  5. che bello il tuo blog, non lo conoscevo ma da oggi lo aggiungo a quelli che seguo, complimenti davvero !

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    1. Ma grazie Chiara! Non sai quanto sia contenta quando una nuova persona scopre e apprezza il mio angolino. Sarò davvero felice di ritrovarti qua :* benvenuta!

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  6. ...ma ti ricordo che da quando io sono entrata in famiglia, la nonna li preparava anche per noi, da tenere nel freezer sempre pronti all'uso!!!

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