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venerdì 30 giugno 2017

Ravioli al vapore







































Capitano momenti in cui inspiegabilmente si viene presi da voglie ataviche senza un particolare motivo e se ci si trova occasionalmente a girare per Soho e il quartiere cinese di Londra e ti prende non proprio fame, più...voglia di ravioli al vapore, l'unica via è studiare ogni menù possibile nel raggio di 2-3 isolati, solamente per vedere se ne prevedono di sufficientemente invitanti, per poi andare a rintanarsi nell'unico posto ancora aperto all'ora indecente che si è fatta nella ricerca del "ristorante giusto" e attendere ansiosa il momento in cui si potrà sollevare il coperchio di bambù, venire affumicati da una calda nuvoletta di vapore e poter acchiappare a suon di bacchette, scivolose come anguille, quei candidi bocconcini invitanti. 
Se queste voglie prendono in pieno giugno, in quel di Roma, una domenica di troppa pigrizia per alzare il culo e uscir di casa per mettersi a cercare un take away dignitoso, ma ti ricordi di aver comprato una carinissima vaporeria di bambù, parcheggiandola in attesa di poterla inaugurare...ringrazia che nella preparazione non è contemplato il forno e pensa che è arrivato il momento per diventare una "sfoglina d'oriente".
Che li si chiami jiaozi, gyoza o mandu, a seconda che siano cinesi, giapponesi o coreani, questi ravioli ripieni fanno spesso bella mostra nel dim sum, cioè una nutrita selezione di leggere pietanze che nella cucina della Cina meridionale vengono servite insieme al tè, e incantano per la bellezza delle loro piegoline di chiusura così decorative, eseguite con una maestria e una velocità sorprendenti dalle piccole falangi degli chef d'oriente. 
Cimentarsi nella chiusura più semplice a mezzaluna, è stato in realtà meno complicato del previsto e la soddisfazione di ottenere dei deliziosi fagottini saporiti, seppur non perfetti, impagabile. Mi sono innamorata della mia vaporiera!


Ingredienti:
per la pasta:
  • 125 gr di farina di frumento
  • 125 gr di farina di riso
  • 150 gr di acqua
  • sale
per il ripieno:
  • 180 gr di macinato di maiale
  • 120 gr di verza
  • 2 cipollotti 
  • 1 spicchio d'aglio
  • zenzero fresco
  • 3 cucchiai di salsa di soia
Preparate la pasta setacciando le due farine, unite un pizzico di sale e l'acqua poco per volta, impastando fino a ottenere un panetto liscio e lavorabile. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare per mezz'ora in un luogo fresco.
A parte tritate sottilmente i cipollotti, la verza e  3 cm di radice di zenzero. Versate in una ciotola, unite il macinato e la salsa di soia, mescolate bene e lasciate insaporire durante il tempo di riposo della pasta.
Riprendere la pasta e stenderla su un piano infarinato molto sottilmente. Creare dei dischi con un coppapasta e assottigliarli ancora con il mattarello. Riempire ogni disco con un abbondante cucchiaino di farcia, chiuderlo a semicerchio, pressare i bordi, quindi procedere alla classica chiusura ripiegando con due dita qualche millimetro di pasta sul successivo bordo e così via.
Fate bollire qualche cm d'acqua in una pentola in cui si incastri perfettamente il cestino di bambù per cuocere a vapore, rivestite ogni strato del cestino con delle foglie di verza o semplicemente della carta forno e adagiate i ravioli ben distanziati tra loro. Coprite e cuocete per un 20-25 min, fino a che la pasta non risulti più trasparente.
Serviteli caldi accompagnati da salsa di soia o altra orientale a vostro piacere. Sono buonissimi pure il giorno dopo, fatti rosolare bene in padella con un filo d'olio.



1 commento:

  1. Mmmhh...che buoni! È che belli da vedere, sembrano petali di fiori o ali di farfalla

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