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domenica 16 ottobre 2016

Tiramisù (con qualche unità in più)



"...Yes, to dance beneath the diamond sky
with one hand waving free
Silhouetted by the sea,
circled by the circus sands
With all memory and fate
driven deep beneath the waves
Let me forget about today
until tomorrow
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me
I’m not sleepy and there is no place I’m going to
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me
In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you"
(Bob Dylan, Mr. Tambourine Man, 1964)


Non penso scorderò mai l'affettuoso bacio che anni fa ricevetti da Fo, alla fine di un suo spettacolo, dopo avergli chiesto una dedica per mia madre allungandogli imbarazzata, tra un'orda di ammiratori preparatissimi, con poster di sue illustrazioni sotto braccio, un suo libro che lei teneva orgogliosa nella libreria di casa. Non saprò mai se fu più per tenerezza o per ringraziarmi di essere l'ultima dell'interminabile fila. ma per me lui rimarrà indelebilmente questo. 
"Chi è il tuo poeta preferito?" chiede Michelle Pfeifer al suo amico insegnante in "Dangerous Minds", "lungimirante" film del 1995, ridendo poi per un divertito fraintendimento d'identità tra il poeta gallese Dylan Thomas e quello che invece per il collega è "il grande Dylan".
Le Roi est mort, Vive le Roi! Dal Giullare al Menestrello, la giornata in cui il tempo ha deciso di appiccicarmi un'altra unità (che alla fine, alla faccia delle inutili decine, ho deciso sono le uniche che contano), è stata strana e buffa, amara e gioiosa al contempo, un ironico e iconico passaggio di testimone tra unicità. 
Proprio qualche giorno fa c'è chi mi ha ricordato che essere unici ha il suo prezzo.
A volte è forse quello di esprimersi in una lingua tutta propria con il rischio di non essere compresi, di ricevere un premio internazionale tra tante critiche e rimanerne inconsapevole per giorni, di fare scelte che ti cambiano totalmente la vita da un momento all'altro, di appendersi da soli gli addobbi in casa per il proprio compleanno, di essere perfettamente cosciente che la tradizione non contempla nè cioccolato, nè tanto meno Marsala tra gli ingredienti fondamentali per un buon tiramisù classico, ma infischiarsene completamente dal momento che nella propria famiglia si è sempre fatto così.
Viva ai miei 35 anni, al tiramisù con il Marsala, e viva ad ognuno di voi che ha avuto un pensiero dolce per me!

"dedicato ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso."



Ingredienti:
  • 400 gr di savoiardi
  • 500 gr di mascarpone
  • 200 gr di zucchero
  • 6 tuorli
  • 3 albumi
  • 9 tazzine di caffè circa
  • 9 tazzine di Marsala circa
  • 150 gr di cioccolato fondente 
Montate i tuorli con metà dello zucchero e montate gli albumi con il restante (come se faceste una meringa). Se voleste pastorizzare entrambi potete montare i tuorli a bagnomaria e preparare una meringa all'italiana come trovate spiegato qua stando però attenti alle dosi dello zucchero. 
Lavorate il mascarpone molto bene aggiungendo i tuorli mescolando delicatamente, quindi incorporate gli albumi mescolando dal basso verso l'alto.
In un piatto versate il caffè appena fatto al marsala e immergetevi i savoiardi uno alla volta, disponendoli via via a formare uno strato su un piatto di portata o una pirofila. Ricoprite con abbondante crema al mascarpone e spolverate con il cioccolato fondente tritato (io ho preferito al coltello così che rimanga una grana irregolare). Continuate con savoiardi imbevuti, crema e cioccolato. Sull'ultimo strato (a me solitamente ne vengono 3) finite spolverando con del cacao amaro e il solito cioccolato. Fate riposare in frigo.



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