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sabato 1 marzo 2014

Frìtole e le feste in maschera







































Non esiste Carnevale senza una festa in maschera! 
Non mi frega nulla che ormai ho passato i 30 anni e non sono più una bambina. 
Ma questa cosa dei travestimenti mi deve essere rimasta addosso fin da quando potevo concedermi il lusso di sfogliare una rivista e aprire gli armadi insieme a nonna per poter scegliere le stoffe giuste per il nuovo costume dell'anno. Avere una nonna sarta e pure parecchio brava, ha fatto di me una bambina davvero viziata che già a 6 anni riconosceva e snobbava i costumi in stock da negozio, per preferire le rifiniture ingegnose partorite dalle magiche manine casalinghe.
Perchè diamine io non abbia imparato ad usare bene una macchina da cucire proprio non lo so, però mentre rischio di cucirmi una falange e osservo una tenda gialla tagliata a metà distesa nel mezzo del soggiorno, pezzi di una vecchia federa, aghi e fili ovunque, penso che, almeno qualche gene, nonna me lo dovrà aver tramandato. E non sia mai che la bimba di 6 32 anni non preferisca un costume fai da te ad uno comprato!
Quindi, ultimi giorni di Carnevale, prende anche quella voglia di frittelle che mai in un intero anno. 
Sottolineo bene che ho detto frittelle non castagnole...frit-tel-le! 
Anzi frìtole, perchè questa è la ricetta di casa mia, con tutti i dosaggi trascritti dal ricettario di nonna (e ringraziate che non ho scritto "a occhio").
Così dopo le sòssole, i dolcetti carnevaleschi colpiscono ancora, unica vera scusa per me per cucinare con la finestra aperta e avvolgermi la testa in un turbante di asciugamani per evitare di profumare di olio di arachidi.
Chissà se posso usarlo per il prossimo costume...mumble mumble...
Intanto osservo una gonna gialla e delle maniche a sbuffo azzurro federa. Nonna sii fiera di me!

Ingredienti:
  • 250 ml di acqua
  • 50 gr di burro
  • sale
  • 150 gr di farina (6-7 cucchiai)
  • 50 gr di frumina o amido di frumento (3 cucchiai)
  • 50 gr di zucchero(2 cucchiai)
  • 3/4 uova
  • 100 gr di uvetta(4 cucchiai)
  • scorza di un limone
  • 1 cucchiaino raso di lievito
  • olio di arachidi (o semi)
  • zucchero a velo
Mettete in un pentolino l'acqua con il burro e un pizzico di sale. Portate ad ebollizione, quindi togliete dal fuoco e  aggiungete la farina setacciata, mescolando fino a formare una palla. Riscaldate per un altro minuto sempre mescolando. Fate raffreddare il panetto in una terrina. Una volta freddo aggiungete lo zucchero, la scorza grattuggiata di un limone ben lavato (preferite un limone non trattato) e le uova, inglobandole una per volta. Se l'impasto risultasse troppo duro e le uova piccole, usatene 4 (io ne ho messe 3). Aggiungete anche l'uvetta e infine il lievito. Scaldate abbondante olio in una pentola con fondo spesso e, con l'aiuto di due cucchiaini, formate delle palline che friggerete un po' per volta. Scolatele bene e cospargetele con zucchero a velo. Dei pezzetti di mela sono una buona variante o aggiunta all'uvetta.

2 commenti:

  1. Ma le nonne venete sono tutte sarte? se la mia vedesse le finiture dei costumi di carnevale che cucio per mio figlio si metterebbe le mani nei capelli....
    Però il retro non si vede e io continuo a imbastire e cucire!
    Claudette

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  2. Ahahahah mitica! Intanto ho ricevuto i complimenti da mia madre...per nonna infondo sono sempre brava :p

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