"(...)"Volevo solo chiederle, hm, un po' d'acqua" disse sorridendo, "sto per cucinare una deliziosa zuppa di pietra." La fessura della porta si allargò; "Hai detto zuppa di pietra?"
"Sì" fece il vagabondo con fare innocente "posseggo una pietra magica, ho solo bisogno di un po' d'acqua." "Aspetta" sbottò, e un attimo dopo arrivò con un secchio d'acqua.
"Com'è gentile lei" sussurrò il vagabondo "non vorrebbe farmi compagnia? Non per vantarmi, ma dicono che la mia zuppa di pietra sia la migliore del mondo." (...)"
(La Zuppa di Pietra, da "C'era una volta" n.8)
C'era una volta una vecchia donna, tale Sig.ina Parsimonia, talmente tirchia da aver orto e dispensa stracolmi di ogni bendidio che non consumava mai nemmeno lei stessa perchè, ossessionata dal risparmio, viveva con l'idea di dover conservare tutto nella eventualità fosse capitato da lei un amico all'improvviso. Eventualità quantomai remota, visto che, con quel caratteraccio, di amici non ne aveva.