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domenica 10 maggio 2020

Pavlova








































Pitupitumpah!


Per lei
tutta panna, sorriso dolce e profumo di casa, eterni capelli castani alla vita e gonne se possibile ancor più lunghe, fronte alta e sopracciglia scure, che sognava di viaggiare volando e parlare lingue come io non saprò mai, che non suona ma canta e mette musica a tutte le ore, vinili, radio, film, che scrive, appunti, diari, lettere, che scrive tutto ciò che fa più fatica a dire, matita rossa e matita blu, vecchi libri, vecchie foto, vecchie scatole di latta, tante scatole, tanti ricordi, che conserva e cura, che odia sprecare e buttare, che piange tutto ciò che non può più tenere, che non ha mai paura di cambiare o non lo dà a vedere, che non si piace quasi mai ma ama chi le sta intorno, che ha occhi per guardare e cuore per ascoltare, una tazza di tè e un biscotto, pure due, che dice "vai" anche quando sarebbe "torna", che è spesso lontana, ma è sempre così vicina.
Per lei che dice di aver conosciuto il mio nome ancor prima che esistessi. 
Magari anch'io conoscevo già il suo.

Se è vero che cucinare è un atto d'amore, può capitare ci si ritrovi per 3 giorni nel bel mezzo di esperimenti per rintracciare la meringa perfetta. E la meringa non mi piace.
Si cerca, si legge, si confronta e si prova. Francese o italiana, ma anche per la prima volta quella vegana con l'acqua di cottura dei ceci (su questa ci dovrò tornare, prometto!) 
La meringa non mi piace, ma poco importa. La meringa è poesia, è pura magia. 
Poi però è tutto questione di pancia: mettere al mondo un figlio, come anche innamorarsi della più bella pavlova del mondo. Eccola lì! 
La guardo e penso che forse sia tra le cose più belle che abbia mai provato a cucinare.

Dall'Australia e Nuova Zelanda, una torta dedicata a una ballerina russa, Anna Pavlova, che a fine anni '20 del '900 pare si trovasse in tour nei due paesi oceanici. 
Per lei...che invece ama le meringhe.

***


(liberamente tratta dalla versione di ZoëBakes)
Ingredienti (per 6 persone):
per la meringa:
  • 100 gr albumi d'uovo (circa 3)
  • 120 gr di zucchero 
  • 1 cucchiaio di maizena
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro (io sostituito con lievito vanigliato)
  • 1 cucchiaino di aceto di mele
  • 1 pizzico di sale
per la guarnizione:
  • 150 ml di panna fresca
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • la buccia di un limone non trattato
  • frutti di bosco a piacere
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo 
Versate gli albumi in una ciotola, aggiungete un pizzico di sale e cominciate a montarli con le fruste elettriche. Appena cominceranno ad avere una consistenza soffice, aggiungete lentamente l'aceto e poi, non fermandosi di usare le fruste, un cucchiaio per volta del composto di zucchero, lievito e maizena ben setacciati e mescolati. Continuate quindi a montare fino ad ottenere un composto sodo, lucido e ben sostenuto. Rivestite una placca con della carta forno e procedete a versare al centro la meringa, formando dapprima una montagnola cilindrica di 20 cm di diametro, da modellare poi con delicatezza in una cupoletta aiutandovi con una spatola o con il retro di un cucchiaio. Create un leggero incavo nel mezzo e ripassate i lati dal basso verso l'alto come delle larghe pennellate. Cuocete in forno già caldo a 100-110° per 1 ora, quindi abbassate a 70-80° e proseguite l'asciugatura per 45-50 min. A questo punto spegnete il forno e lasciate raffreddare e terminare l'asciugatura senza aprire il forno (io ho lasciato l'intera notte). Potrebbero crearsi delle leggere crepe, ma il centro della meringa tenderà a collassare naturalmente, mantenendosi morbido nonostante l'esterno croccante. (rimando al bellissimo video di ZoëBakes che mostra come formarla al meglio)
Potrete preparare il guscio di meringa per tempo e conservarlo in posto non umido. A parte montate la panna con un cucchiaio di zucchero e la buccia di limone grattugiata (ma se preferite potrete aromatizzarla anche con i semi di una bacca di vaniglia). Riempite con delicatezza l'incavo della pavlova con la panna e frutti di bosco (o altra frutta a piacere). Una leggera spolverata di zucchero a velo prima di servire.
















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