"Solo il sambuco odorava dalle ampie antele candide fresco e mite, là entro.
Le farfalle passavano fuggevoli; gruppi di chiocciole andavano qua e là
strisciando tra le piante succose, lasciando le righe lucenti."
(Gabriele D'Annunzio, Il libro delle vergini)
Un paio di settimane fa Londra era invasa da colorati cespugli di fiori blu, soffici spighettine piene di polline dal penetrante profumo di miele.
Domenica invece è stata la volta delle terrazze dell'Auditorium, tappezzate con ogni tipologia di piante, rampicanti, bulbi e aromatiche, in occasione del Festival del Verde e del Paesaggio (evento annuale che adoro e non mi faccio sfuggire!).
Avrei voluto portare a casa con me ogni cosa, ma mi sono limitata a dei deliziosi garofanini rosa che attendono impazienti di essere piantumati trionfanti nei vasi del mio terrazzino.
Ma questo maggio ultimamente ci sta regalando un capriccioso tour riepilogativo di tutte le stagioni, e in giornate grigie e uggiose come oggi, è davvero difficile ricordarsi di essere nel bel mezzo della primavera, a meno che non si riesca a metterla in una bottiglia.
La caccia agli ultimi fiori di sambuco della zona ancora non sfioriti, è diventata uno sciroppo dolce e un po' pungente, da diluirsi in fresche bevande frizzantine e dal profumo primaverile.