martedì 17 marzo 2020

Irish Coffee








































May the road rise up to meet you.
May the wind be always at your back.
May the sun shine warm upon your face;
the rains fall soft upon your fields 
and until we meet again,
May God hold you in the palm of His hand.
(traditional irish blessing)


La storia narra che quello che è forse il caffè corretto più famoso al mondo, sia nato nell'Irlanda dei primi anni '40, precisamente a Foynes, una cittadina vicino Limerick, pressochè sconosciuta se non per il suo clima pessimo e per il fatto che all'epoca funzionava come principale scalo per raggiungere gli Stati Uniti. Nel ristorante dell'aeroporto lavorava Joe Sheridan, giovane cuoco, che una notte dovette fronteggiare un intero gruppo di passeggeri innervositi, ricondotti in Irlanda dopo che il loro volo transoceanico per New York fu annullato a causa del maltempo, stanchi e infreddoliti. Pensò quindi di preparare qualcosa di forte che potesse scaldare e risollevare gli animi al tempo stesso ai poveri sfortunati. La ricetta improvvisata piacque molto, tanto da finire poi nel menù del ristorante, e quando gli chiesero se si trattasse di caffè brasiliano, ironicamente Sheridan rispose: "No, è caffè irlandese!"
La bevanda sarebbe potuta rimanere confinata al solo aeroporto di Foybes, se un bel giorno un corrispondente del San Francisco Chronicle, tale Stanton Delaplane, non l'avesse assaggiata e, innamorandosene, non avesse deciso di portare la ricetta oltreoceano, affidandola a un barista del Buena Vista, tra i più famosi locali di San Francisco, facendola diventare così uno degli hot drink più famosi del mondo.

Ora, non dovrò certo raccontare ancora, a chi mi conosce, quanto io sia visceralmente ossessionata dall'Irlanda e quanto sia diventata per me una divertentissima abitudine festeggiare il giorno di San Patrizio, solitamente mettendomi ai fornelli e addobbando casa per i miei amici.
Questo anno bisesto ha trasformato, ironia della sorte, un momento per me di allegria e condivisione, della mia casa, della mia cucina, spesso sereno incontro tra amici anche estranei tra loro, in un surreale mondo in quarantena, fatto di porte chiuse e di amici distanti. Avrei potuto rinunciare a ogni festeggiamento e invece, in un momento di stoico (o folle) ottimismo ho lanciato una proposta: un festeggiamento a distanza. Stesso gruppetto di amici eterogenei che non sempre conoscono gli altri a parte me, qualche habitué, qualche new entry e qualche piacevole infiltrato. Stessa casa e addobbi color "prato irlandese a perdita d'occhio". Stessa cucina in moto su qualche preparazione tradizionale. Ma la casa non sarà solo la mia, ma anche quella di ciascuno degli invitati, i fornelli accesi non saranno solo i miei ma anche quelli di tutte le cucine virtualmente collegate in una grande e probabilmente pazza videochiamata, in cui pare debba dar loro istruzioni, oltre alla lista ingredienti già condivisa nei giorni scorsi, su come preparare il loro primo soda bread. Speriamo San Patrizio ci aiuti!

Ecco che la preparazione di questo post a forte tasso alcolico, che per me astemia nel midollo è quasi kriptonite, sembra avere improvvisamente un senso, sembra essere perfetta, non solo per il 17 marzo, ma per questo 17 marzo. Non certo perchè l'unica soluzione in questo momento di paura, di smarrimento, di solitudine, sia buttarsi nell'alcool (sebbene per alcuni possa essere un valido suggerimento), ma perchè parla di calore e rinfrancamento in un momento freddo e buio, del trovare una soluzione con ciò che si ha, di provare a tirare fuori il meglio da un evento sfortunato, della forza delle interconnessioni tra le persone non solo nel contagio di un virus ma anche di cose belle.

(...) and until we meet again,
May God hold you in the palm of His hand.

***

(dal sito del Wiskey Jameson)
Ingredienti:
  • 35 ml di wiskey irlandese
  • 90 ml di caffè lungo
  • 30 ml di panna fresca
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna (Demerara e/o Muscovado)
  • noce moscata e bacca di vaniglia come guarnizione 
Scaldate il bicchiere versandoci acqua calda e poi svuotandola. Aggiugete sul fondo lo zucchero, versateci il wiskey e mescolate così da sciogliere lo zucchero. A parte montate leggermente la panna fredda finchè non inizia a addensarsi appena. Versate nel bicchiere il caffè caldo quindi appoggiate la panna sulla superficie con il dorso di un cucchiaio così da farla galleggiare e non andare sul fondo. Spolverare a piacimento della noce moscata e guarnire con una bacca di vaniglia aperto così che rilasci l'aroma.


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