domenica 24 dicembre 2017

Pere in crosta e Babbi Natale








































"...You better watch out 
You better not cry 
Better not pout 
I'm telling you why 
Santa Claus is coming to town 
Santa Claus is coming to town"


Anche quest'anno, dopo un faticoso conto alla rovescia, è arrivato il momento di partire per le vacanze natalizie. Giusto il tempo di tornare in fretta e furia dal lavoro, sistemare le ultime cose, chiudere valigia e casa e via. Tutto come pianificato se non fosse la testa che scoppia e le articolazioni doloranti. Faccio finta di nulla, mi imbacucco per bene con sciarpa e piumino e mi dirigo in stazione. 
La verità ahimè è che insieme alla valigia, a una fila di lucine a stellina e 5 metri di nastro, a Verona ci ho portato anche la febbre! 
Devo essere sincera: sono talmente rare le volte che mi ammalo che non dovrei lamentarmi (certo però a Natale?!) e in fondo meglio in famiglia che a Roma sola e ammalata (...certo però a Natale?!?!).
E ora, fiacca come un sacco di patate vuoto e drogata di tachipirina, che fine faranno i soliti progetti per l'allestimento della tavola? E per il dolce?
Sarebbe stato il giusto anno in cui, facendo eccezione, avrei dedicato un post ai soli auguri scusandomi di non essere riuscita a fare nulla. Invece no! 
Mi sono messa in modalità risparmio energetico, ho attivato quella falegnameria di mio padre e quella di sopportazione e recupero materie prime di mia madre, mi sono ri-drogata di tachipirina e, tazza fumante di tisana allo zenzero in una mano, pennello e colori nell'altra, mi sono messa all'opera.
Ne sono usciti un variegato gruppo di babbetti naif dagli scarti delle vecchie potature del giardino, che come gnometti dei boschi diventano facce barbute nel legno del signor Abete e signora Magnolia. 
L'idea invece di lasciar perdere una torta spaziale, magari a più strati, speziata, farcita e decorata in pompa magna, l'ho cancellata dalla mente, ripiegando su un dessert monoporzione di minimo sforzo...di quelli insomma che si potrebbero fare anche all'ultimo minuto con ciò che si ha in casa, senza arrovellarsi in impasti e lievitazioni (assolutamente incompatibili con l'influenza). Ecco...diciamo "avrebbe dovuto essere di minimo sforzo", se lo si considera un dessert al massimo per 4...toh, 6 persone e ci si dimentica la rottura di sbucciare e levare il torsolo di ben 12 pere!!! Ma visto che una volta tolte le rotelline conviene pedalare, a metà pomeriggio della vigilia, la tavola era preparata e il dessert sfornato. Il che è pressoché un record.
Le pere ripiene di cioccolato e frutta secca, chiuse in una crosta leggermente dorata e spolverate di zucchero a velo sono lì che, ancora calde, mi guardano tutte belle in fila. 
Sembrano tanti piccoli alberi innevati. 
Sorrido e penso che alla fine, nonostante la febbre ho lavorato come al solito.
Chissà se nevicherà.
Buon Natale!!!

***











PERE in CROSTA

Ingredienti (per 6 persone):
  • 6 pere Williams
  • 2 rotoli di pasta brisè 
  • 6 cucchiaini di miele
  • 3 cucchiai di zucchero di canna
  • 3 cucchiai di brandy
  • 50 gr di cioccolato fondente (70%)
  • 50 gr di mandorle
  • 15 gr di pinoli
  • 1 cucchiaino di zenzero fresco
  • 1 uovo
  • zucchero a velo
  • 1/2 limone
Lavate e sbucciate le pere tenendo il picciolo, tagliate leggermente il fondo per mantenerle bene in piedi e scavate la parte interna togliendo i semi. Spennellatele con del succo di limone perchè non anneriscano. Mescolate il miele, lo zucchero, il brandy, i pinoli, le mandorle e il cioccolato tritati grossolanamente e il succo di un cucchiaino di zenzero fresco gratuggiato. Riempite con il ripieno l'interno delle pere. Chiudete il fondo con dei pezzi di pasta brisè, quindi ricavate da ogni rotolo delle strisce con cui coprirete le pere partendo dal picciolo e arrotolondole verso il basso, sovrapponendo leggermente e premendo solo la parte bassa. Spennellate con l'uovo sbattuto e cuocete a 180° per 30-40 min. Servite tiepide spolverate con abbondante zucchero a velo. A piacere della crema pasticcera o inglese come accompagnamento.



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